Attualità

‘Basta soldi all’industria fossile’, a Firenze Extinction Rebellion mette in scena la Morte

Finanza fossile-XR Firenze
Foto da Extinction Rebellion Firenze

Con performance teatrali, musiche e poesia gli attivisti hanno manifestato il 1° aprile davanti alla sede Unicredit di piazza Salvemini.

 

di Gabriella Congedo

FIRENZE – È stata una manifestazione ad alta intensità emotiva quella organizzata da Extinction Rebellion Firenze il 1° aprile in piazza Salvemini. Performance artistiche e teatrali, musiche, poesie, letture per denunciare il contributo della finanza – banche e assicurazioni in primis – all’industria dei combustibili fossili.

UniCredit e Intesa Sanpaolo condividono il primato di banche più fossili d’Italia – spiegano gli organizzatori – La loro impronta climatica al 2019 è di 73 milioni di tonnellate di CO2, pari a quattro volte le emissioni prodotte da tutte le centrali a carbone del Paese”.
Ed è proprio davanti alla filiale Unicredit di piazza Salvemini che hanno sfilato attiviste e attivisti del gruppo locale fiorentino e dei gruppi toscani di Extinction Rebellion.

Alle 16 gli attivisti hanno inscenato una morte collettiva; stesi per terra immobili e con gli occhi chiusi hanno voluto descrivere il futuro che ci attende se non agiamo subito per mitigare la crisi climatica ed ecologica.
Alla performance sono subentrate le Red Rebels, figure teatrali di Extinction Rebellion vestite di rosso che hanno girato tra i corpi tenendo in mano la clessidra del tempo rimanente. A loro si sono uniti rappresentanti di Greenpeace, Friday’s For Future, Udu Firenze e altre realtà locali che si sono alternati nella lettura di discorsi e poesie.

Altro momento di grande effetto coreografico è stato “Il banchetto della morte” con un gruppo di attivisti -attori nelle vesti di banchieri e persone dell’alta finanza mentre si nutrivano avidamente di soldi, lische di pesce e petrolio. “Attraverso i loro finanziamenti all’industria fossile – aggiungono gli organizzatori – le principali banche e i maggiori investitori italiani hanno causato l’emissione di 90 milioni di tonnellate di CO2 nel 2019, un volume di gas serra superiore a quello che emette tutta l’Austria in un anno”.

Come Firenze, molte altre piazze italiane ed europee hanno visto scendere in piazza manifestanti a protestare contro il “business a tutti i costi” che si sta mangiando il pianeta. Perché, come profetizza lo slogan che ha concluso il Banchetto della morte, “Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato e l’ultimo pesce pescato, solo allora ci accorgeremo di non poter mangiare i soldi”.

Tags