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Base militare a San Rossore, dalla Leopolda di Pisa un secco No

Sabrina Giannini e Tomaso Montanari
Sabrina Giannini e Tomaso Montanari

Alla conferenza organizzata dagli ambientalisti gli interventi di Tomaso Montanari e Sabrina Giannini. Lanciata la raccolta firme e una petizione.

 

Redazione
20 novembre 2024

PISA – Dopo il tavolo inter istituzionale di Roma del 6 settembre 2023 sembra irrevocabile la decisione di realizzare una base militare all’interno dell’area Cisam (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari) a San Piero a Grado, nel cuore del Parco di San Rossore, un’area boscata di circa 480 ettari che ruota intorno al reattore nucleare spento dal 1980. Negli ultimi due anni il progetto ha suscitato le reazioni di molti gruppi ambientalisti considerato che il sito non è mai stato bonificato dai rifiuti radioattivi di origine militare e civile ed esiste il rischio concreto che possano essere abbattuti circa diecimila alberi.

Nei giorni scorsi diverse associazioni ambientaliste hanno organizzato un dibattito nella sala convegni della Stazione Leopolda con autorevoli relatori. Pier Luigi Cervellati, architetto, urbanista e “padre” del primo Piano del Parco di San Rossore nel 1989, è intervenuto in video chiedendo le dimissioni del presidente del Parco Lorenzo Bani: “La sua presidenza è senza coscienza e senza conoscenza”. Da remoto anche l’intervento di Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università di Siena: “No alberi, sì armi. L’idea è semplicemente terrificante. I parchi sono luoghi di pace, dove l’uomo è in pace, dove non c’è competizione tra uomo e uomo, dove non c’è ostilità, c’è l’uomo come essere in armonia con l’ambiente”.

Tra gli interventi quelli della giornalista di Rai Tre Sabrina Giannini che in una puntata di Indovina chi viene a cena si è occupata del tema, e di Pierluigi d’Amico di Città ecologica. Presenti anche diversi ex sindaci di Pisa, l’ex presidente del Parco Giancarlo Lunardi e altre figure istituzionali.  Il programma è stato densissimo di interventi scientifici sui temi della biodiversità, delle aree protette, del paesaggio litoraneo.

I promotori hanno concluso ricordando la raccolta delle firme per chiedere ai sindaci di Pisa e Pontedera, al presidente della Regione e a quello del Parco di mutare l’orientamento espresso finora e di agire affiché il Governo abbandoni il progetto. La petizione contro la base è sulla piattaforma change.org

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