Il Comune rende omaggio al campione “nella vita e sulle due ruote”. La cerimonia il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria.
BAGNO A RIPOLI (Fi) – Una pista ciclabile dedicata a un uomo che fu campione due volte, sui pedali e nella vita. Il Comune di Bagno a Ripoli ha deciso di rendere omaggio così a Gino Bartali, il grande campione nato nel 1914 a Ponte a Ema, allora territorio ripolese.
Un riconoscimento, oltre ai meriti dello sportivo che si aggiudicò tre Giri d’Italia e due Tour de France, all’impegno umanitario di Bartali, che nascondendo nella sua bicicletta carte e falsi documenti salvò dai lager centinaia di ebrei negli anni tragici del nazi-fascismo e della seconda guerra mondiale. Un impegno che solo pochi anni fa ha condotto lo Yad Vashem, il Centro mondiale per la Memoria dell’Olocausto a Gerusalemme, a nominare il campione “Giusto fra le Nazioni”.
La pista sarà inaugurata con una solenne cerimonia il 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria. Saranno presenti anche i familiari di Bartali e i rappresentanti della comunità ebraica. L’intitolazione riguarda la pista ciclabile di Grassina, che dalla sede della Fratellanza popolare raggiunge Ponte a Niccheri e che a breve, con un ulteriore prolungamento, si estenderà fino a Ponte a Ema.
“Il riconoscimento di ‘Giusto tra le Nazioni’ ricevuto da Bartali – spiega il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini – è basato su testimonianze e documenti che sono stati ritenuti solidi dallo Yad Vashem, l’organismo che ha la principale competenza in materia. La Storia, certo, può avere talvolta molte sfumature, ma per quanto riguarda la figura e l’eredità di Gino Bartali, Bagno a Ripoli non ha dubbi. Per noi è e resterà sempre un esempio da seguire, per il coraggio e l’umanità, vissuti con burbera ma affettuosa riservatezza”.
Bartali infatti non parlò mai pubblicamente dei suoi atti eroici. Morì a Firenze nel 2000 e il suo contributo venne riconosciuto postumo: oltre al titolo di “Giusto tra le Nazioni” nel 2015 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegnò a sua moglie Adriana la Medaglia d’oro al valor civile.
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