La presidente Maria Grazia Mammuccini: “Situazione molto preoccupante. Garantire l’approvvigionamento di cibo sano per la comunità locale”.
Riaprite i mercati agricoli territoriali, pur nel rispetto delle norme di massima sicurezza per operatori e clienti. FederBio lancia un appello ai sindaci che hanno adottato provvedimenti particolarmente restrittivi impedendo la vendita diretta dei prodotti agricoli sulle aree pubbliche, pur garantita dai recenti decreti del presidente del Consiglio dei ministri.
La federazione del mondo del biologico rimarca le difficoltà delle aziende agricole biologiche nel condurre l’attività in una situazione di emergenza, perché l’agricoltura continua il suo lavoro quotidiano: la campagna non si ferma e gli animali devono essere accuditi tutti giorni. Ai tanti problemi si aggiungono le drammatiche ripercussioni economiche del blocco di molti canali di mercato soprattutto per le aziende che in tutti questi anni hanno investito sulla qualità dei prodotti.
“L’emergenza globale che ci troviamo ad affrontare mostra in maniera ancora più evidente come sia fondamentale garantire l’approvvigionamento locale del cibo per i cittadini e quanto ci sia bisogno di consentire l’apertura dei mercati degli agricoltori per garantire cibo sano per la comunità locale – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio -. Siamo solidali con l’attività delle amministrazioni locali che hanno messo in campo tutte le misure per arginare il Coronavirus, ci appelliamo però ai sindaci affinché operino per superare il divieto allo svolgimento dei mercati agricoli locali”.
Una misura che penalizza in modo particolare le aziende agricole biologiche, spiegano da FederBio, privando i consumatori della possibilità di scelta di frutta e verdura biologiche appena raccolte, che se non vendute deperiscono. “Siamo molto preoccupati per questa situazione – conclude Mammuccini – che potrebbe portare al fallimento di molte realtà biologiche che da sempre vendono, in maniera esclusiva, direttamente al pubblico nei vari mercati agricoli locali”.
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