Sessantaquattro milioni di euro da spendere entro il 2026 per i Comuni con più alto tasso di inquinamento da Pm10 e biossido di azoto.
Redazione
Gli autobus a idrogeno, si sa, non causano emissioni nocive e in genere l’idrogeno utilizzato è verde, prodotto cioè da fonti di elettricità rinnovabili e certificate. Queste tecnologie si prestano particolarmente a essere utilizzate in un contesto urbano in quanto non solo riducono le emissioni atmosferiche ma anche quelle acustiche. Per la Toscana dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) arrivano 64 milioni di euro per l’acquisto di mezzi ecologici, elettrici e a idrogeno, entro il 30 giugno 2026 a Firenze, Lucca e Prato. Le risorse sono assegnate ai Comuni capoluogo di Città metropolitana e a quelli con più elevato tasso di inquinamento da Pm10 e biossido di azoto.
I finanziamenti in questione saranno destinati all’acquisto di 89 mezzi totali di cui 68 a Firenze (48,5 milioni di euro), 10 a Lucca (7,5 milioni di euro), 11 a Prato (oltre 8 milioni). Il decreto prevede anche un traguardo intermedio da raggiungere entro il 31 gennaio del 2024: entro questo termine Firenze deve acquistare 17 autobus, Prato e Lucca 3. Il resto entro il 2026.
Enrico Giovannini, ministro per le Infrastrutture e le mobilità sostenibili, ha appena firmato due decreti che danno attuazione alle misure a sostegno del trasporto pubblico previste dal PNRR. In totale sono stati stanziati 500 milioni di euro per rinnovare autobus e treni. Il decreto per lo sviluppo della filiera green degli autobus, in particolare, prevede 300 milioni di utilizzare tra il 2021 e il 2026 a sostegno di circa 45 progetti di trasformazione industriale per la produzione di autobus non inquinanti. Tra i decreti firmati ce n’è uno che stanzia 200 milioni per l’acquisto di nuovi treni elettrici o a idrogeno da parte di Trenitalia, che utilizzerà i nuovi convogli per trasporto regionale e Intercity da e per il Sud Italia.
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