Attualità

Atenei di Firenze e Pisa, buone le prestazioni ambientali

Atenei-Firenze-Pisa-Toscana-ambiente

Per l’impegno nello sviluppo sostenibile l’Università di Firenze è tra i primi 200 atenei al mondo e quarta in Italia, quella di Pisa è nona a livello nazionale.

 

Redazione

Sono buone le prestazioni ambientali degli Atenei di Firenze e Pisa. E’ quanto emerge dall’ultima classifica stilata dall’agenzia Times Higher Education che ha valutato l’impegno di oltre 1.400 atenei di tutto il mondo nel raggiungere i diciassette obiettivi di sostenibilità identificati dall’ONU (Sustainable Development Goals) su temi fondamentali per il futuro del pianeta.

L’Università di Firenze si classifica tra i primi 200 atenei al mondo e quarta in Italia per l’impegno nel campo dello sviluppo sostenibile. Rispetto al 2021, l’ateneo fiorentino migliora il proprio piazzamento a livello globale (era tra le prime 300 in graduatoria). A livello mondiale spicca la prestazione per gli obiettivi Industria, innovazione e infrastrutture, dove Firenze passa dalla 63esima alla 34esima posizione, e su Consumo e produzione responsabile, dove ottiene un 84esimo posto. Risulta, inoltre, tra i primi 100 atenei sugli obiettivi Buona salute e benessere, Azione per il clima e Azzeramento delle povertà e tra i primi 200 su Lavoro dignitoso e crescita economica, Riduzione delle disuguaglianze, Collaborazioni per obiettivi. L’Ateneo ottiene il miglior piazzamento in Italia riguardo l’obiettivo Azzeramento delle povertà ed è al secondo posto per Consumo e produzione responsabile e per Azione per il clima.

L’Università di Pisa, invece, è fra i primi dieci Atenei italiani più virtuosi nell’ambito della sostenibilità, collocandosi attorno alla 350esima posizione a livello globale e nona a livello nazionale. In particolare si è posizionata nelle prime 200 posizioni mondiali negli obiettivi Innovazione e infrastrutture, Ridurre le disuguaglianze, La vita sott’acqua, Partnership per gli obiettivi. Rispetto allo scorso anno c’è stato dunque un miglioramento in tutte le aree, dovuto alle numerose nuove iniziative intraprese e coordinate dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (COsA), presieduta dal professor Marco Raugi.

L’Università di Pisa sta collaborando proprio in questi giorni a un intervento di green conservation nell’area della Torre pendente in piazza dei Miracoli. Il progetto ideato, promosso e sostenuto da Fondazione Territorio Italia è realizzato in partnership con Green Heroes. La manutenzione pesticide free è stata condotta in collaborazione con l’Opera Primaziale Pisana e il Centro Ricerche Tappeti Erbosi Sportivi (CeRTES) dell’Università di Pisa. L’intervento di agro-ingegneria ecodiserbante utilizza additivi vegetali ricavati interamente da ingredienti recuperati dallo spreco alimentare. La tecnica praticata con il sistema Herbeeside è la prima brevettata in Europa con queste caratteristiche.

Per la gestione del tappeto erboso è stata scelta una linea ecocompatibile che non prevede l’uso di fitofarmaci, i concimi utilizzati sono a lenta cessione, l’impiego dell’acqua irrigua è ottimizzato e gradualmente per il taglio dell’erba si stanno introducendo robot e rasaerba elettrici per limitare il rumore e ridurre le emissioni locali di CO2. Le erbe infestanti verranno eliminate con il vapore acqueo, quindi con un mezzo fisico totalmente rispettoso dell’ambiente e della salute.

La presidentessa di Fondazione Territorio Italia, Daniela Ducato, mette l’accento sull’importanza della conservazione e manutenzione dei beni culturali, ricchezza per il Paese e anello fondamentale nella catena della sostenibilità: “L’uso indiscriminato di erbicidi, per limitare la riproduzione delle erbe sui camminamenti e sulle superfici verticali e orizzontali, apporta tossicità al suolo, all’acqua, all’aria e mette a rischio la biodiversità vegetale e animale, oltre alla stessa salute di manutentori e fruitori”Eugenio Cavalli di Herbeeside sottolinea che «il sistema Herbeeside a misura di api nasce nel 2016 per soddisfare soprattutto la forte richiesta delle aziende del bio o in fase di riconversione in biologico. A questa si è affiancata la domanda da parte dei Comuni per la gestione sana e sostenibile del verde pubblico”.