Le associazioni: “I gestori non tuteleranno gli utenti dagli aumenti del costo di gas e luce e i sindaci nulla potranno”.
Redazione
7 ottobre 2022
Le Giunte dei Comuni di Prato e di Firenze hanno votato la delibera che dà il via libera al progetto di MultiUtility per la creazione di una gestione unitaria dei servizi nella Toscana Centrale. Il progetto prevede la fusione per incorporazione in Alia delle partecipazioni detenute in Publiservizi, Consiag Spa e Acqua Toscana, società partecipate dai Comuni delle province di Prato, Firenze e Pistoia che già detengono partecipazioni in società operative nei settori di pubblica utilità (acqua, energia, gas). L’operazione vede il coinvolgimento di 67 Comuni.
Secondo molte associazioni coordinate da Atto Primo – Salute, Ambiente e Cultura, però, con la nascita della MultiUtility toscana sui servizi pubblici (acqua, rifiuti, luce e gas) anche su rifiuti e acqua avverrà quanto sta succedendo per le bollette di gas e luce: “Con la quotazione in borsa della MultiUtility i sindaci saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici a costi ragionevoli. Poiché il codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione e amministrazione delle società, a prendere le decisioni in merito saranno i manager del consiglio di amministrazione”.
Intanto in questi giorni stanno cominciando ad arrivare a famiglie e imprese le comunicazioni di alcuni gestori del mercato libero di gas e luce che propongono una modifica dei contratti finalizzata ad aumentare le tariffe. Secondo le associazioni “le comunicazioni fanno capire chiaramente che non si può far altro che accettarle o trovarsi un altro fornitore”. La modifica unilaterale dei contratti sembrerebbe violare l’articolo 3 del decreto aiuti bis (DL 115/2022 Decreto-Legge convertito dalla L. 21 settembre 2022, n. 142) secondo il quale “fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo”.
“Ma i gestori che stanno inviando le proposte di modifica non applicano quella disposizione volta a tutelare gli utenti dagli aumenti del costo dell’energia” aggiungono le associazioni. “Arera ha quantificato tale aumento nella misura del 59%, ma l’incremento reale sarà del 71%, visto che una parte dei costi sarà posticipata e sarà pagata nei prossimi mesi (aggiungendosi alle prossime bollette)”.
L’aumento fissato da Arera rischia inoltre di valere solo per gli utenti del mercato tutelato, che rappresentano appena l’11% del totale ma per gli utenti del mercato libero l’incremento potrebbe essere più alto. “Cosa ne pensano i sindaci di questa prospettiva? – chiedono le organizzazioni che si oppongono – e come potranno rendere conto alle rispettive comunità di ciò che accadrà quando gli incrementi delle tariffe diventeranno insostenibili per famiglie e imprese? Con la scusa del mantenimento del controllo pubblico i servizi pubblici saranno privatizzati e sottoposti alle regole del mercato e della speculazione”.
Le associazioni che aderiscono al coordinamento sono: Forum toscano dei Movimenti per l’Acqua; Associazione per i diritti dei cittadini Toscana; Atto Primo – Salute, Ambiente, Cultura; ABC – Associazione Beni Comuni Pistoia; Osservatorio Ambientale Prato; Comitato ambientale Casale; Pro Bisenzio; Comitato Difendiamo la nostra salute Prato Sud; Fridays for Future Prato; Comitato InMezzoAllAutostrada; Extinction Rebellion Prato; AlterPiana; Orto Collettivo; La Libellula Gruppo per l’ambiente – Valle del Serchio; La Piana contro le nocività – Presidio Noinc Noaero; AcquaBeneComune Pistoia e Valdinievole; Comitato Acqua Bene Comune Valdarno; Terra Libera Tutti; Associazione Il Bercio Loro Ciuffenna.
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