A Castelfiorentino torna la Mostra Diffusa con il progetto “Community”: opere d’arte realizzate con gli scarti di fusione della plastica.
di Lorenzo Somigli
29 marzo 2023
CASTELFIORENTINO (Fi) – Non ha scelto il nobile marmo, né il possente bronzo o le luminescenze del neon. È andato a ricercare lo scarto che non voleva nessuno, per di più di un materiale comune, sovrabbondante e a forte impatto sull’ambiente: la plastica. E nemmeno un rifiuto plastico post-consumo, quello che abbiamo disseminato un po’ ovunque nel globo. Un pre-rifiuto che nasce già scarto: le forme e scarti di fusione della plastica. Quello di Davide Dall’Osso è, a tutti gli effetti, un percorso artistico unico, che lo ha portato a essere uno dei primi a riflettere sul tema della sostenibilità e a fare arte “di recupero” in Italia.
In questo modo la plastica, materiale simbolo dell’età del consumo, si trasforma e trasmette un messaggio di sostenibilità, rispetto e dialogo. Un materiale sintetico, artificiale, impattante trova nuova vita grazie alla lavorazione che Dall’Osso gli dà e al contesto scenico e drammatico dove la colloca; così, lo scarto stimola la comunità a prendere coscienza di un problema che la riguarda già da oggi, la condizione di scarsità di tutte risorse sulla Terra e la invita a riflettere e ad agire.
Le opere degli “ex-scarti” di Dall’Osso animano la 4° edizione della Mostra Diffusa, promossa dal Comune di Castelfiorentino e dal Progetto Metamorfosi. Inaugurazione in Piazza del Popolo a Castelfiorentino sabato 13 maggio alle ore 17.00. La mostra diffusa, che quest’anno si intitola “Community”, si inserisce nel contesto di una città che è stata protagonista dell’era industriale e che, su impulso di una giunta comunale giovane e volitiva, oggi si interroga su come progettare un nuovo sviluppo condiviso.
In questo l’arte ha un compito decisivo. Grazie alle opere di Dall’Osso l’arte si riappropria dello spazio pubblico, che è sempre stato spazio artistico, entra nella vita pubblica e privata, avvicina, unisce tutti. E qui si torna allo “scarto” e agli “scartati”, a chi è e-marginato e che l’arte naturalmente ricongiunge.
“Abbiamo contattato l’artista Davide Dall’Osso alcuni anni fa – sottolinea il sindaco Alessio Falorni – All’inizio abbiamo insistito per portarli a Castelfiorentino ma ben presto, insieme a sua moglie Vittoria, si sono innamorati della nostra città decidendo addirittura di trasferirsi da noi e di aprire qui il loro Atelier. Da questa scelta di vita e dalla prima mostra di Davide Dall’Osso qui a Castelfiorentino è scaturita la proposta di allestire poi altre mostre diffuse dedicate al tema dell’economia circolare, con eventi espositivi legati a nomi come Antonio Massarutto e Brunivo Buttarelli. Così è nato il grande Progetto Metamorfosi in collaborazione con C.E.T.R.A. cultura e nell’ottica della co-progettazione comunale. Per chiudere un cerchio, quest’anno – l’ultimo del nostro mandato – ci sembrava giusto concludere con una nuova mostra di questo grande artista. Non per finire un progetto ma come invito per aprirne un altro. Ci auguriamo, pertanto, che ciò possa rappresentare l’inizio di un rinnovato percorso d’arte per la nostra città”.
“Insieme all’Atelier Dall’Osso – osserva il vicesindaco con delega alla Cultura Claudia Centi – l’amministrazione è stata stimolata nella ricerca di nuovi spazi all’aperto in prossimità di musei, chiese o edifici di particolare interesse storico affinché la nostra comunità potesse respirare a pieni polmoni arte e cultura in contesti completamente diversi rispetto a quelli che era abituata a frequentare. La nuova proposta espositiva di Davide Dall’Osso ci regala un avvincente e virtuoso abbinamento tra la dimensione artistica e quella educativa, rappresentata appunto dal riciclo e dalla “seconda vita” offerta a materiali plastici di scarto. Opere figurative, evocative, sognanti, che dagli occhi parlano direttamente al cuore e all’anima”.
Tra i soggetti prediletti dall’artista quelli femminili, colti nella loro bellezza, forza ma anche delicatezza, interiorità, come nelle opere Duende e Ballerine. Del resto, Castello è una terra che ha scritto pagine di storia nel lavoro e nella lotta per l’emancipazione femminile, emblematica in tal senso la storia delle fiascaie.
Proprio le materie plastiche, grazie all’umidità raccolta e all’aria trattenuta, con la particolare lavorazione scelta dall’artista, si prestano ad assumere le più svariate forme, permettendo di sprigionare una drammaticità antica data da un sentimento contemporaneo.
A fornire molto dello scarto di policarbonato utilizzato per le sculture è l’azienda pratese Isopad che, spiega Davide Dall’Osso, “ha una grande sensibilità verso l’ambiente: dedicano tempo, dipendenti e, dunque, risorse per sostenere il mio percorso artistico, aiutandomi nella scelta e nella raccolta”.
Proprio a Castello Davide Dall’Osso e la moglie, Co-Founder & Creative Director dell’Atelier Dall’Osso snc, Maria Vittoria Gozio, hanno trovato quella comunità “a cui appartenere” che a lungo avevano cercato e che non era scontato trovare. A questa comunità hanno deciso di restituire qualcosa, investendo sul territorio.
Nell’ambito del progetto Metamorfosi, nato da una co-progettazione tra Comune di Castelfiorentino, associazione C.E.T.R.A. e Atelier Dall’Osso, è stato creato presso l’Atelier Dall’Osso uno spazio dedicato alla didattica laboratoriale e alle attività di esplorazione e sperimentazione del materiale non strutturato, in questo caso scarto industriale.
La Mostra Diffusa rientra nella direttrice progettuale dedicata al turismo e alla cultura; una seconda direttrice del progetto riguarda invece le attività socio-educative, curate dall’associazione C.E.T.R.A., grazie alle quali vengono attivati percorsi scolastici, extrascolastici e di formazione per insegnanti ed educatori. Anche le attività educative estive comunali sono in parte programmate per legarsi agli artisti che espongono, di volta in volta, a Castelfiorentino (Dall’Osso, Massarutto, Buttarelli).
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