Opinioni Rinnovabili

Aree idonee alle rinnovabili, Giani e Monni ascoltino l’ecologismo scientifico e facciano scelte per il futuro

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A differenza del resto d’Europa l’Italia sembra tergiversare, immobilizzata da un conservatorismo devastante e da paure infondate e antiscientifiche.

 

di Mauro Romanelli, presidente Ecolobby
7 ottobre 2024

La definizione delle aree idonee alle energie rinnovabili è un passaggio cruciale per questo Paese.
Il Mondo ha già scelto: i numeri record di Cina e India su auto elettriche, fotovoltaico ed eolico hanno del clamoroso, l’Inflaction act di Biden parla chiaro, e anche gli orientamenti dei nostri partner europei sono nettissimi.

Il governo Starmer nel Regno Unito che liberalizza eolico e fotovoltaico a terra,
col ministro dell’Ambiente che posta video sui social per dire coraggiosamente ai cittadini che questi grandi impianti sono necessari per l’indipendenza energetica, il lavoro e i costi a carico di cittadini e imprese, Sanchez in Spagna che autorizza 28 GW in un solo giorno, la Germania, la Grecia, la Scozia, il Portogallo, che riempiono il territorio di torri eoliche senza accusare il minimo impatto sul turismo, anzi, semmai il contrario, facendo delle strade di accesso ai parchi eolici nuovi percorsi di visite guidate verso luoghi prima inaccessibili.

Solo l’Italia pare tergiversare immobilizzata da un conservatorismo devastante e da paure totalmente infondate e antiscientifiche.
È inaccettabile sentir parlare di rischi per la biodiversità, per l’assetto idrogeologico, o di consumo di suolo a carico di tecnologie che semmai sono soluzioni per queste problemi e hanno un impatto risibile, come tutte le esperienze concrete ovunque nel mondo dimostrano, senza tema di smentita.

Non facciano il presidente Giani, l’assessore Monni, la Giunta Regionale, la maggioranza che la sostiene, scelte dettate dalla paura o da miseri calcoli elettoralistici, che peraltro si rivelerebbero totalmente sbagliati.
L’esperienza dei drammatici errori della giunta Todde in Sardegna, che legifera contra legem per compiacere il comitatismo del no e che poi si ritrova in piazza i medesimi comitati, scontenti di tutto, anche del blocco del 99% del territorio, che chiedono a gran voce le dimissioni della governatrice stessa, dovrebbe essere di monito a non intraprendere la via dello sciatto populismo, aprendo un vaso di Pandora che poi si rivolterebbe in primo luogo proprio contro a chi l’ha scoperchiato.

Confidiamo che la Toscana saprà essere all’altezza della sua tradizione e della sua cultura legiferando con attenzione e accortezza, ci mancherebbe, ma nello spirito delle direttive europee che sta applicando, che non hanno lo scopo di bloccare, ma piuttosto di accelerare decisamente una transizione che al ritmo a cui sta procedendo adesso non ci serve assolutamente a niente, solo a piangere amare lacrime in futuro.

A questo link le proposte alla Giunta regionale toscana sottoscritte da 17 associazioni ecologiste:
– ASPO Italia
– Associazione Progetto Firenze
– Ecofuturo
– Ecolobby
– Energia per l’Italia
– Extinction Rebellion
– FIAB Firenze Ciclabile
– Fridays for Future Firenze
– Greenpeace
– ISDE Toscana
– Kyoto Club
– Laboratorio Ambientale Mugello
– Legambiente
– Pro CER
– Rinascimento Green
– Transistor
– WWF Toscana







1 Commento

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  • Vergognatevi, state massacrando quel che resta dell’Italia piu’ bella, la superstite agricoltura, i campi, i pascoli, i boschi, i crinali appenninici, la biodiversita’, i servizi ecosistemici del suolo, l’avifauna, le coste, il paesaggio identitario, i beni culturali, la bellezza, il turismo, il silenzio.
    Una tragedia ambientale, forse definitivamente mortale per il Paese, con la risibile scusa della riduzione della CO2 climalterante, quando anche tappezzando tutte le residue pianure fertili di lugubri paramenti funebri fotovoltaici si passerebbe dallo 0.9% forse allo 0.8% di percentuale italiana a un fenomeno che tutti sanno essere causato da Usa, Cina e BRICS
    E poi i TETTI e le superfici gia’ consumate BASTEREBBERO per qualsiasi obiettivo di rinnovabili future, ce lo ricorda ISPRA , ente scientifico terzo fra i piu’ seri d’Italia…ma non c’e’ peggior sordo….