Possibilità di allargare la sperimentazione e una direttiva europea che obblighi gli Stati membri a dotarsi di leggi che consentano ai pescatori di raccogliere i rifiuti in mare.
Risorse per allargare la sperimentazione e una direttiva europea che obblighi gli Stati membri a dotarsi di leggi che consentano ai pescatori di raccogliere i rifiuti in mare. La Toscana cerca in Europa strumenti per dare gambe a un progetto, “Arcipelago Pulito”, che è già, dopo due mesi, una buona pratica, presentato oggi a Bruxelles al commissario all’Ambiente maltese Vella e al Parlamento Europeo.
“Il nostro obiettivo – spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – è arrivare ad avere norme che consentano ai pescatori di raccogliere i rifiuti che rimangono impigliati nelle loro reti. Per questo stiamo predisponendo una proposta di legge al Parlamento italiano, che si accompagnerà a una petizione e al coinvolgimento dei cittadini. Ma siamo qui a Bruxelles anche perché ci sia una pressione dall’alto dell’Europa, attraverso una direttiva che imponga agli Stati membri di riempire il vuoto normativo alla quale sta lavorando l’onorevole Bonafè. Abbiamo trovato molta attenzione anche da parte del commissario Vella”.
L’altro obiettivo è quello di allargare il progetto, possibilmente a tutta la Toscana. “Per far questo – spiega Bugli – c’è bisogno però di maggiori risorse, sia per l’attività in mare che per l’educazione ambientale, a partire dai giovani e dalle scuole”. Le plastiche che finiscono in mare arrivano infatti dai fiumi e dalla terra ferma, solo in pochi casi dalle barche. “Sull’educazione stiamo già lavorando – dice ancora Bugli – e anche su questo il commissario europeo ha dimostrato sensibilità”. “Il progetto toscano è originale ed esempio di una catena di solidarietà – chiosa l’ammiraglio Tarsia della Capitaneria – Ora però dalla spontaneità dobbiamo passare all’obbligatarietà”.
Fonte: Regione Toscana
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