La natura non finisce mai di sorprenderci. Ma noi umani preferiamo affrontare i problemi ambientali con soluzioni vecchie anziché sperimentarne di nuove.
di Sandro Angiolini
17 Luglio 2022
Come sa chi frequenta questo blog a me piace prendere come spunto notizie che arrivano da lontano ma che possono ispirare riflessioni interessanti per come ci rapportiamo all’ambiente in Italia e in Toscana. Oggi metto in collegamento tra di loro due scoperte che si sono succedute nel corso dell’ultimo mese, per arrivare a un comune commento che forse sorprenderà qualcuno.
Alla Queen Mary University di Londra c’è un tizio di nome Lars Chittka che sta dimostrando come le api siano non solo insetti capaci di “intelligenza sociale”, e questo già lo sapevamo, ma anche capaci di sperimentare sensazioni ed elaborare strategie originali rispetto alla soluzione di un problema che viene loro posto. In un video diffuso qualche anno fa dalla BBC si dice (e si mostra) persino che siano in grado di giocare a calcio.
Lo studioso asserisce, sulla base dei test condotti nel suo laboratorio, che le api sono in grado di apprendere l’uso di strumenti, riconoscere facce umane ed elaborare concetti astratti. Queste tesi sono attualmente condivise anche dal dottor Jonathan Birch della London School of Economics, cioè un esperto che opera in una disciplina assai diversa.
La seconda notizia che vi sottopongo è in realtà già uscita circa un mese fa: nelle acque di un’isola della Guadalupa è stato scoperto un batterio, il Thiomargarita magnifica, che basa il proprio metabolismo (cioè il proprio meccanismo di vita) sul ciclo dello zolfo; per i più distratti ricordo che noi preferiamo l’ossigeno. La grande sorpresa però è che questo batterio è grande tra 1 e 2 cm: circa 5.000 volte più di qualsiasi altra specie di batteri finora conosciuta. Anche qui gli scienziati sono rimasti a bocca aperta.
Cosa vogliono dire queste due notizie secondo me?
Da un lato che dobbiamo ammettere la nostra (parziale) ignoranza nella conoscenza del mondo e dell’ambiente che ci circonda: un bagno di umiltà come Umani conviene sempre. La seconda riflessione, meno filosofica e più politica, è che dobbiamo stare attenti quando si devono prendere delle decisioni per affrontare dei problemi ambientali.
Troppo spesso infatti ho l’impressione che si vada sull’”usato sicuro”, cioè si preferisca adottare soluzioni già sperimentate in passato, e finanziare progetti già pronti nel cassetto, piuttosto di sperimentare interventi maggiormente innovativi. Tanto per essere concreti: siamo così sicuri che per risolvere il problema della siccità la via maestra sia realizzare dei nuovi invasi? Personalmente ho dei seri dubbi, come cercherò di argomentare in un evento al quale prenderò parte in settimana.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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