“Il Keu al momento della sua produzione contiene cromo esclusivamente trivalente ma in presenza di ossigeno e pioggia si ossida ad esavalente”.
di Marcello Bartoli
12 aprile 2023
PISA, FIRENZE – Per “Keu” si intendono le ceneri di risulta del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che, nonostante la presenza di sostanze altamente inquinanti come cromo e arsenico, sono state impiegate in attività edilizie e come sottofondi stradali (il caso più eclatante la strada regionale 429). Uno scempio ambientale che, stando alle indagini, si sarebbe protratto per anni.
A inizio febbraio la Regione Toscana aveva annunciato di volersi costituire parte civile nel processo sullo smaltimento illecito dei fanghi prodotti dalla concia delle pelli. Il Consiglio Regionale aveva approvato con 26 voti favorevoli, nessuno contrario e nessun astenuto una mozione presentata da Irene Galletti (M5S).
Secondo le indagini della Procura distrettuale antimafia di Firenze, le mani della mafia sarebbero arrivate a fare affari e stringere accordi con esponenti delle istituzioni e imprenditori. L’inchiesta si era chiusa lo scorso novembre con la notifica di 26 avvisi inviati.
Se nella prima parte delle indagini erano almeno 13 i siti coinvolti nello scandalo Keu, con il tempo sono arrivate conferme sull’indeterminatezza numerica dei siti inquinati visto che il materiale è stato utilizzato anche per appalti privati e non solo per quelli pubblici come la Sr 429.
Nel frattempo sono arrivati i primi risultati delle ricerche seguite all’accordo siglato più di un anno fa tra Arpat, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per analizzare e campionare la qualità delle acque, dei terreni e le relative contaminazioni: “Il Keu al momento della sua produzione contiene cromo esclusivamente trivalente. Ma in presenza di determinate condizioni – che sono le più comuni, cioè ossigeno atmosferico e pioggia – si ossida ad esavalente”. E il cromo esavalente è uno “dei più pericolosi contaminanti ambientali, è tossico e cancerogeno per l’uomo”.
“Il Keu utilizzato per le analisi è stato prelevato dall’impianto del Consorzio Acquarno tra il 2018 e il 2022 – dicono dal Comitato No Keu – e probabilmente si sta continuando a produrre Keu all’interno di quell’impianto. Chissà quanto dovremo aspettare per vedere rimosse le migliaia e migliaia di tonnellate di Keu dai terreni? A Empoli ce ne sono oltre 8.000 tonnellate accertate su un’area di 2.000 metri quadrati, “protette” da quasi un anno e mezzo da teloni in Pvc”.
Il Comitato ha organizzato la seconda edizione del No Keu Fest, che anche quest’anno si terrà nella seconda metà di maggio a Brusciana, ma gli interrogativi che pone restano ancora senza risposta: “Quanti anni devono ancora passare perché si metta in sicurezza l’area? Quali evidenze ancora si attendono? Come è possibile che le autorità continuino ad appellarsi a burocrazia e tempi tecnici quando in ballo c’è la salute di cittadine e cittadini?”.
Relazione tecnica
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