Il presidente della commissione Trasporti: “Piano di sviluppo non può nascere solo da equilibri politici”. Dubbi su fattibilità linea ferroviaria veloce Pisa-Firenze.
Redazione
FIRENZE – Resuscitare vecchi progetti per Peretola rischia di portare a un solo vincitore: l’aeroporto di Bologna, che potrebbe diventare lo scalo di riferimento anche per la Toscana centrale. Così la pensa il presidente della commissione Trasporti dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Fiorenzo Martini, intervenendo nella discussione sull’ampliamento dell’aeroporto fiorentino.
Si tratta di una storia decennale. Riassumiamo le ultime tappe: il 27 maggio 2019 il Tar accoglie il ricorso dei sette sindaci della Piana e Prato contro il progetto per la nuova pista dello scalo fiorentino annullando la Valutazione di impatto ambientale (Via). Il 13 febbraio 2020 il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Toscana Aeroporti, la società di gestione, e boccia in via definitiva la Valutazione di impatto ambientale. Risultato: il progetto di una pista parallela all’A11 è tutto da rifare. Agli inizi di quest’anno il potenziamento di Peretola è tornato al centro del dibattito politico con la proposta di una pista più corta, 2.200 metri anziché i 2.400 del masterplan bocciato dal Consiglio di Stato. L’intenzione del governatore Giani e del sindaco di Firenze Nardella è quella di riaprire un dialogo con chi ha sempre detto no.
“Non commentiamo i posizionamenti politici – spiega Martini – ma da ingegneri non possiamo non rilevare due cose: uno, non ci sono progetti buoni per tutte le stagioni, riesumabili alla bisogna; due, un piano di sviluppo aeroportuale non può essere solo figlio di equilibri politici. Servono riflessioni ad ampio spettro sulle destinazioni dei passeggeri e sulla mobilità da e per gli aeroporti, tanto più che il tema dell’energia è già la sfida principale per la nostra economia”.
A proposito di mobilità, l’Ordine degli ingegneri solleva dubbi sulla fattibilità di una linea veloce tra Firenze e Pisa. “Allo stato attuale – dice Martini – non è prevedibile un volume di traffico passeggeri tale da ripagare gli ingenti investimenti necessari. Inoltre è ragionevole ipotizzare che gran parte dei viaggiatori sceglierebbe di utilizzare i treni regionali sulla linea attuale con un costo dei biglietti presumibilmente inferiore rispetto a quelli della linea veloce. Ben venga un miglioramento dei collegamenti tra Pisa e Firenze, ma ogni idea deve avere le gambe per diventare realtà. Altrimenti si rischia di perdere altri anni in discussioni poco concrete”.
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