Rifiuti e riciclo

Ampliamento dell’inceneritore di Arezzo, appello di Italia Nostra per un modello alternativo

Aisa impianti ha presentato i lavori della nuova linea di incenerimento ma l’associazione ambientalista chiede che venga adottato il modello Zero Waste.

 

Redazione
8 agosto 2024

AREZZO – Già in un passaggio della relazione sull’esercizio 2021 del direttore generale dell’Ato Toscana Sud Paolo Diprima si ventilava l’ipotesi che nel 2026 potessero essere realizzati degli ampliamenti degli inceneritori di Poggibonsi (Siena) e di San Zeno ad Arezzo. Qualche giorno fa ad Arezzo i vertici di Aisa impianti hanno fatto il punto sull’avanzamento del piano industriale approvato dalla Regione Toscana nel 2020 presentando i lavori appena iniziati, del costo di 24 milioni di euro, per completare la realizzazione di L75, la nuova linea di incenerimento.

La partecipata pubblica Aisa impianti ha illustrato anche gli altri investimenti fatti per l’impianto di Arezzo: ampliamento dei biofiltri, nuova linea di compostaggio, digestore anaerobico, infrastrutture per la raccolta differenziata che generano biometano. Per il gestore resta aperto soprattutto il problema dei rifiuti speciali derivanti dal trattamento di altri rifiuti e delle acque reflue e che per essere gestito rischia di aumentare il ricorso all’export (+38% nell’ultimo anno analizzato dall’Ispra, il 2022)”.

Nel Polo di San Zeno sono operativi un impianto per la selezione delle frazioni secche (multimateriale e plastiche) da avviare a riciclo, un inceneritore per trattare le frazioni secche non riciclabili e un nuovo biodigestore anaerobico per ricavare biometano e compost da 70 mila t/a di rifiuti organici provenienti da raccolta differenziata (Forsu), sfalci e potature. Il piano industriale presentato prevede una nuova linea di incenerimento da 75mila t/a che finché non sarà completata vedrà attiva l’attuale linea da 45 mila t/a.

Sulla questione è intervenuta con una nota rivolta al governatore della Toscana Eugenio Giani anche Sandra Marraghini, presidente della sezione di Italia Nostra di Arezzo e consigliera nazionale, che lancia un appello affinché venga seguito un sistema di raccolta e riciclo sul modello Zero Waste: “Funziona già molto bene nel Comune di Capannori come in altri 332 Comuni italiani per almeno 700.000 mila utenze e con un recupero di materie che arriva fino al 90%”.

Per Italia Nostra il vecchio metodo della combustione è obsoleto, come confermano il D.L. 22/1997 e le direttive europee: “Un termovalorizzatore resta quel che è, ovvero un combustore climalterante che emette CO2 e altri veleni nell’atmosfera e che dunque rappresenta la negazione dei principi cardine dell’economia circolare”. Il metodo di gestione dei rifiuti Zero Waste, spiega l’associazione di tutela ambientale,  offre benefici in termini di salute, risparmio di denaro e creazione di nuovi posti di lavoro: “Non dimentichiamo che intorno ai combustori di rifiuti, nel raggio di svariate decine di chilometri, aumentano statisticamente malattie, infiammazioni croniche e malformazioni e che Aisa ha il dovere di fornire questi dati statistici e adeguatamente informare sindaci e popolazione”.

Il 27 settembre ad Arezzo è previsto un incontro con Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste, al quale interverrà anche Laura Comi, presidente della sezione di Siena di Italia Nostra, che ha già preso posizione a favore del modello Zero Waste in alternativa al nuovo inceneritore previsto a Poggibonsi.

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