Nessun miglioramento sul fronte dei gas climalteranti e dell’inquinamento da plastica, anzi. Ma c’è qualche sorpresa positiva…
di Sandro Angiolini
L’anno che si è appena concluso ha visto molti eventi altamente significativi per l’ambiente. Vediamo quali:
– le emissioni di CO2 sono calate del 7% rispetto al 2019, soprattutto a causa del rallentamento dell’economia mondiale nei mesi primaverili (vedi Covid). Alla fine dell’anno però i livelli totali dei gas che modificano il clima sono comunque aumentati, e quindi i rischi/problemi legati al cambiamento climatico sono peggiorati. Se finora ho sempre evitato di guardare i film del genere “ambientale catastrofico”, forse comincerò a guardarne qualcuno, giusto per arrivare con maggiore familiarità di fronte a certi eventi.
– Le restrizioni sociali imposte dalla pandemia hanno tuttavia provocato anche qualche impatto positivo: in quasi tutti i Paesi occidentali si è sviluppata una grande passione per le piante e il giardinaggio (anche per chi aveva solo una terrazza). Speriamo che questa passione non diminuisca quando potremo considerare il virus un ricordo del passato e che venga facilitata dagli enti pubblici. Speriamo….
– Continua invece a progredire ininterrottamente l’inquinamento da plastica dei mari, degli oceani e anche delle acque interne. Le immagini delle spiagge filippine invase da rifiuti e quelle delle vie dei lungomare di Napoli ugualmente deturpate dai resti delle forti mareggiate degli ultimi giorni dovrebbero insegnarci qualcosa. Sorpresa positiva: dal 1° gennaio è in vigore un accordo internazionale che impedirà ai Paesi più sviluppati di smaltire i loro rifiuti in quelli in via di sviluppo. Speriamo…
– Si è chiusa la telenovela della Brexit: gli Inglesi andranno per conto loro, i loro studenti universitari un po’ meno in giro gratis per l’Europa grazie all’abbandono del programma Erasmus. Per fortuna abbiamo evitato l’imposizione di dazi sui nostri prodotti agroalimentari, ma i vitivinicoltori toscani registrano un anno terribile e guardano con paura ai cali di fatturato del settore turistico in Europa.
– L’Unione Europea (cioè i nostri rappresentanti) ha decretato che la carne prodotta a partire da sostanze vegetali può continuare a chiamarsi tale, precisando ovviamente da cosa è composta. Da una parte ciò ha fatto arrabbiare i produttori tradizionali, soprattutto quelli di carni di qualità, che volevano una maggiore distinzione. Ma da un altro lato è una notizia positiva, perché è bene avere delle alternative alla carne così come prodotta attualmente (cioè da allevamenti in gran parte industrializzati e inquinanti). Speriamo…
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
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