Ecosistema

Alpi Apuane, un tesoro sotto attacco. 141 le specie botaniche a rischio

Atamanta di Corti (Athamanta cortiana)
Atamanta di Corti (Athamanta cortiana)

L’ultimo censimento della flora apuana realizzato da Lorenzo Peruzzi dell’Università di Pisa ha rilevato anche 130 specie aliene. 

 

Redazione
19 marzo 2025

PISA – E’ noto che le Alpi Apuane sono sottoposte da anni alla devastazione causata da un’incontrollata attività estrattiva. Tra le componenti ambientali che più soffrono di questo ingentissimo prelievo del suolo montano ci sono l’acqua e l’aria purissime che vengono giornalmente inquinate, gli ecosistemi che vanno irrimediabilmente persi. Lo scempio in atto è stato classificato come uno dei 43 disastri ambientali a livello mondiale e ha luogo all’interno di un Geoparco Unesco.

L’ultimo censimento della flora delle Alpi Apuane realizzato da Lorenzo Peruzzi dell’Università di Pisa aggiunge un notizia non certo positiva: ci sono 3 nuove specie ma 141 sono inserite nella “Lista Rossa nazionale” delle piante a rischio di estinzione. Il lavoro ha documentato un totale di 1.987 tra specie e sottospecie, di cui 130 aliene, in un’area ampia 1.056 km².  Nel territorio sono inoltre presenti 93 specie endemiche italiane, cioè che esistono in tutto il mondo solo in Italia, di cui 30 endemiche delle Alpi Apuane.

Le nuove specie sono: le native Vulneraria piccolina (Anthyllis vulneraria subsp. pulchella) e Pigamo dei sassi (Thalictrum minus subsp. saxatile) e l’esotica casuale Fior di pesco (Chaenomeles speciosa). Fra quelle a rischio estinzione si segnalano le tre specie gravemente minacciate: l’Atamanta di Corti (Athamanta cortiana), un’ombrellifera endemica apuana che vive esclusivamente su rupi di marmo e fiorisce raramente; l’Erba-unta di Maria (Pinguicula mariae), una graziosa pianta carnivora endemica apuana dedicata alla studiosa Maria Ansaldi, scomparsa prematuramente nel 2013; la Felcetta atlantica (Vandenboschia speciosa), rara felce presente in Italia solo sulle Alpi Apuane, rappresentata anche nel logo del Parco Regionale delle Alpi Apuane.

“La flora delle Alpi Apuane è particolarmente ricca, al di sopra dell’atteso per un’area di quell’ampiezza per quanto riguarda il numero di specie autoctone, ma fortunatamente anche al di sotto dell’atteso per il numero di specie aliene – afferma Lorenzo Peruzzi – ma la maggiore ricchezza floristica si concentra sulle colline e montagne al di sopra delle città di Massa e di Carrara, le zone maggiormente impattate dalle cave di marmo“.

Lo studio aggiorna alcuni censimenti realizzati in passato. Le Alpi Apuane, per le loro peculiarità geomorfologiche e biogeografiche, hanno infatti da sempre attratto l’interesse dei botanici. Un primo elenco completo di tutte le felci, conifere e piante a fiore di quest’area fu pubblicata da Pietro Pellegrini nel 1942, aggiornato poi da Erminio Ferrarini tra il 1994 e il 2000. In entrambi i casi, però, gli elenchi floristici ricavati erano relativi a un territorio diverso e più ampio per cui un vero e proprio elenco floristico aggiornato e mirato alle sole Alpi Apuane ancora non esisteva.

Le Alpi Apuane sono obiettivamente ricche – conclude Lorenzo Peruzzi – non resta che auspicare, quindi, una adeguata tutela di questo eccezionale territorio, un vero e proprio gioiello dal punto di vista botanico in particolare e naturalistico in generale“.

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