L’associazione animalista: “Silenziare le doppiette nelle zone alluvionate è un obbligo di legge ma occorre estendere lo stop all’intero territorio regionale”.
8 novembre 2023
L’alluvione in Toscana è stato una tragedia anche per gli animali. Molti sono morti annegati, altri sono stati salvati grazie all’impegno delle associazioni animaliste come la LAV di Prato. E adesso l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani di fermare la caccia.
La grave emergenza causata dal maltempo non ha colpito soltanto l’uomo e le sue attività ma – sottolinea l’associazione animalista – ha anche causato la morte di numerosissimi animali selvatici (e non), annegati o travolti dai fiumi in piena. A quelli sopravvissuti non va di certo meglio, costretti a cercare cibo, riparo e altre risorse per la loro sopravvivenza in un ambiente devastato e depauperato.
Peraltro la legge 157/92 sulla protezione della fauna e sulla disciplina dell’attività venatoria prevede espressamente all’articolo 21 il divieto di caccia su terreni allagati. «Silenziare le doppiette nelle zone alluvionate è dunque un atto dovuto, una prescrizione imposta da un obbligo di legge, tuttavia è necessario estendere lo stop all’intero territorio regionale. Solo così si può sperare di portare sollievo alla biodiversità della Toscana che, come nel resto del Paese, sta affrontando una gravissima crisi causata da fattori antropici, ambientali e climatici», spiega Enpa che prosegue: «Ad aggravare la crisi della biodiversità toscana e italiana sta contribuendo in misura determinante anche la deregulation venatoria voluta da Governo e Parlamento che sembrano preoccupati più di compiacere i cacciatori che non di tutelare e preservare il nostro patrimonio collettivo di fauna».
Per questo il blocco della caccia dovrebbe riguardare, oltre alla Toscana, tutti quei territori – dal Veneto alla Lombardia, fino al Friuli Venezia Giulia – che in questo periodo sono stati devastati dalla violenta ondata di maltempo.
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