Ecosistema

Alla ricerca delle ecoballe mancanti: è iniziata la mappatura del Golfo di Follonica

Foto Dipartimento Protezione Civile
Foto Dipartimento Protezione Civile
Al via la seconda fase con nuove indagini su un’area di 55 km² e la preparazione di una mappa tridimensionale. Da agosto sono state recuperate circa 15 tonnellate di rifiuti.

 

FOLLONICA (Gr) – Iniziate il 6 agosto, proseguono le operazioni di recupero delle ecoballe disperse nel 2015 dalla motonave Ivy nel mare fra l’isola d’Elba, Follonica e Piombino.
Sabato 19 settembre ha preso il via la seconda fase: la mappatura dei fondali del Golfo di Follonica. Lo scopo è verificare l’eventuale presenza di ulteriori balle di plastica compressa oltre a quelle individuate e recuperate nello scorso mese di agosto.

Nei giorni scorsi il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, coordinatore degli interventi, ha convocato il Comitato di Indirizzo che ha approvato il piano operativo elaborato dai tecnici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

La nuova fase operativa prevede ulteriori ricerche attraverso l’impiego di sonar multibeam su 2 aree di mare complessivamente di circa 55 km², complementari a quelle già investigate dalla Marina Militare, che sono state individuate prendendo in considerazione elementi cartografici, tecnici e documentali.

Nave AstreaÈ ora in corso, e andrà avanti per due settimane, una campagna di prospezioni elettroacustiche con sonar multibeam che vede impegnate in contemporanea due imbarcazioni messe a disposizione da Ispra, nave Astrea e nave Lighea che ospiteranno a bordo, oltre al personale dell’Istituto, ricercatori e tecnici del Cnr e di Arpa Toscana, con il supporto dei sommozzatori della Guardia Costiera.
Al termine dell’indagine si potrà disporre di una mappa tridimensionale delle aree che permetterà di individuare la precisa posizione delle eventuali ecoballe individuate oppure di poterne, ragionevolmente, escludere la presenza.

Questa nuova fase della ricerca va a integrare la precedente, iniziata il 6 agosto, che grazie all’intervento di unità specializzate della Marina Militare ha portato al ripescaggio di 12 ecoballe. Presto arriveranno nel golfo di Follinica anche la Nave Anteo e un cacciamine della Marina Militare: a loro il compito di riprendere le operazioni di recupero della balla infangata già individuata ad agosto e delle altre ecoballe che dovessero essere identificate dai nuovi rilievi in corso.

Le operazioni, assicura la Protezione Civile, saranno condotte in modo da garantire le più elevate condizioni di sicurezza per i sommozzatori e da contenere al massimo i rischi di dispersione durante le operazioni di ripescaggio.
Intanto i lavori portati avanti finora hanno permesso di recuperare e mettere a dimora, nel sito temporaneo di stoccaggio, circa 15 tonnellate di rifiuti.

Fonte: Dipartimento della Protezione Civile

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