Cambiamenti climatici e crescita della popolazione, un progetto europeo coordinato dall’Università di Firenze per rendere il cibo accessibile a tutti.
FIRENZE – Un sistema di produzione alimentare riesca a garantire cibo sufficiente e salutare per un numero crescente di persone, riducendo al minimo l’impatto ambientale e l’impoverimento delle terre e dei mari, in un contesto di cambiamenti climatici. Questa è la sfida del progetto Systemic, coordinato dall’unità di ricerca del Dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie (DAGRI) dell’Università di Firenze guidata da Marco Bindi.
Il progetto triennale ha ricevuto dal Ministero delle Politiche agricole un cofinanziamento di 150 mila euro e conta sulla partecipazione di altri 40 partner italiani ed europei.
L’idea è quella di condividere informazioni ed esperienze a livello transnazionale sulla sicurezza alimentare e nutrizionale. La novità è l’approccio multidisciplinare: i temi trattati spaziano dai cambiamenti climatici alla produzione primaria, alle abitudini alimentari fino alla qualità degli alimenti.
“Abbiamo bisogno di un approccio olistico per trasformare il sistema di produzione alimentare globale in un sistema in grado di adattarsi alle necessità e particolarità regionali – spiega Bindi -. La rete Systemic riunirà scienziati di diverse discipline e competenze per esplorare soluzioni trasversali, colmare le carenze di conoscenza e sviluppare percorsi per individuare strategie resilienti per la produzione di alimenti sostenibili. Tutto ciò verrà affrontato in un contesto di cambiamento climatico, valutandone sia gli effetti sui diversi settori della produzione primaria, sia l’impatto sulla qualità e composizione degli alimenti”.
Dal progetto ci si attende un accrescimento delle conoscenze sugli argomenti trattati con indicazioni che potranno essere utili sia per la comunità scientifica che per stakeholder e consumatori.
Fonte: Università di Firenze
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