Ecosistema

Al via la prima mappatura di tutta la costa italiana per ripristinare gli ecosistemi marini

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Il progetto ISPRA coprirà una superficie di 10.200 km2. Saranno censiti anche i monti sottomarini fino a 2.000 metri di profondità e la fascia costiera.

 

Redazione
18 marzo 2024

Prende il largo una mappatura senza precedenti di tutta la costa italiana allo scopo di ripristinare gli ecosistemi marini. La conduce ISPRA, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, che ha selezionato il consorzio guidato da Fugro con la sua tecnologia all’avanguardia per la mappatura degli ambienti costieri su tutto il territorio italiano. Il progetto rientra nel piano MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Le attività di rilievo prevedono la mappatura delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa utilizzando sensori all’avanguardia, tra cui LiDAR e sensori ottici aviotrasportati, gravimetria aerea (tecnica che utilizza sensori che misurano la gravità, utile ad arrivare a un maggior dettaglio) e sensori satellitari, arrivando a coprire una superficie di 10.200 km2, una tecnologia multibeam e l’impiego di un veicolo sottomarino autonomo per l’osservazione diretta di 4.000 chilometri di costa.

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Il progetto prevede anche la mappatura completa della fascia costiera fino a 800 metri a partire dalla linea di costa verso l’interno con sensori ottici e gravimetro. L’intervento si svolgerà in tre sotto-regioni costiere (mar Mediterraneo Occidentale, mar Ionio e mar Mediterraneo Centrale, mare Adriatico). Una campagna di monitoraggio delle coste italiane senza precedenti che restituirà dati ad altissima risoluzione, un vero e proprio Atlante digitale dei mari per custodire la biodiversità.

Con il piano MER l’Ispra ha avviato un ambizioso pacchetto di interventi per la tutela dell’ecosistema del Mediterraneo – afferma il presidente di ISPRA Stefano LaportaTra questi rientrano le attività con il sensore LiDAR, uno dei pilastri su cui si fonda il nostro programma straordinario di restauro dei mari. Grazie ai rilievi condotti su tutta la costa per un totale di 7.500 km, senza precedenti in Italia in termini di estensione ma anche di dettaglio, avremo informazioni estremamente preziose sia nell’ambito della scoperta di nuove specie e habitat che nell’ambito della conformazione dei fondali per la geotermia”.

Il sensore LiDAR ci consentirà di creare lo scrigno in cui custodiremo la biodiversità marina – aggiunge Maria Siclari, direttore generale di ISPRA – La mappatura degli habitat marini profondi si occuperà di censire anche più di 70 monti sottomarini, da 500 fino a 2.000 metri di profondità, indagando aree che non sono mai state monitorate e sono quasi completamente sconosciute. Potremo identificare gli habitat marini costieri con un’elevata risoluzione e fornire informazioni dettagliate sulla batimetria e la morfologia della costa, consentendo di effettuare previsioni affidabili sui fenomeni di erosione costiera e la vulnerabilità delle coste in caso di eventi estremi come mareggiate e inondazioni costiere”.