Agricoltura

Agriturismi e frutta di Toscana, le associazioni tracciano i primi bilanci

Agriturismi e frutta di Toscana, Coldiretti e Confagricoltura tracciano i primi bilanci per il 2021

Coldiretti plaude all’arrivo dei contributi per le aziende agrituristiche mentre per la produzione della frutta in molte zone il bilancio è negativo.

 

Redazione

Siamo a inizio anno e le associazioni di categoria dell’agricoltura toscana tracciano i primi bilanci. Note dolenti per quanto riguarda le presenze negli agriturismi, tra le strutture ricettive che hanno maggiormente sofferto per gli effetti della pandemia. “Nel 2020 le presenze nelle strutture, quasi 5.000 quelle autorizzate in Toscana, sono crollate del 41,2% rispetto a un anno prima, mentre quelle degli stranieri addirittura del 66,7%” dichiara Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana.

Sono visti perciò come una manna dal cielo i contributi agli agriturismi e a tutte le strutture ricettive turistiche colpiti dalle misure restrittive per il Covid nel 2020: “Grazie all’importante lavoro di Coldiretti e Terranostra – commenta Coldiretti Toscana – le nostre imprese agrituristiche che hanno i requisiti previsti dal decreto stanno ricevendo in questi giorni il contributo che spetta in misura automatica alle attività con fatturato fino a 10.000“. 
In liquidazione, in queste settimane, c’è anche l’eccezionale aiuto temporaneo per l’agriturismo e le fattorie didattiche della Toscana finanziato con la sottomisura 21.1 del Psr Feasr 2014 – 2020, le cui domande erano state presentate alla fine del 2019. Sono 4.397 le imprese beneficiarie per una dotazione complessiva di quasi 15 milioni di euro.

Bilancio con il segno meno nel 2021 per il settore frutticolo colpito dalle gelate primaverili, soprattutto quelle del 7 e 8 aprile. “Per il comparto frutta – e in particolare quella estiva come albicocche, pesche, susine – i danni di mancata produzione vanno dal 50% al 100%” spiega il presidente della sezione frutta di Confagricoltura Toscana Antonio Tonioni.

Sulle aree più colpite, aggiunge Tonioni “in realtà è tutta la Toscana ad aver avuto problemi, dalla zona di Arezzo-Siena a quella fiorentina. Anche la costa ha risentito delle gelate, che hanno colpito tutto il Centro-Nord Italia”. Poca produzione, ma qualità ottima: “Le forti escursioni termiche che ci sono state nel periodo della maturazione, da agosto a ottobre, hanno creato un’annata da record a livello organolettico. Meno prodotto dunque ma di altissima qualità”.

Nel frattempo la notizia della chiusura dell’Ortofrutticola del Mugello, storica fabbrica di marroni di Marradi nata nel 1984 e rilevata nel 2020 dalla Italcanditi, sconvolge la comunità dell’Alto Mugello. L’azienda principale ha infatti comunicato a tutte le maestranze, per mezzo della sua consulente del lavoro e dei rappresentanti Flai Cgil e Fai Cisl, la volontà del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, di spostare tutta la produzione di marron glacé nello stabilimento bergamasco di Pedrengo.

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