Mentre va avanti lo scontro pubblico tra favorevoli e contrari all’ampliamento di Peretola l’associazione ambientalista denuncia i danni prodotti dal traffico aereo.
PISA – Dopo che il Consiglio comunale pisano ha approvato una mozione di Diritti in Comune contro la realizzazione della nuova pista aeroportuale fiorentina di Peretola, sembra essersi interrotto il dialogo fra la società Toscana Aeroporti e Palazzo Gambacorti. “Con la nostra mozione abbiamo colpito un coacervo di interessi trasversali che ruotano intorno a questa grande opera inutile e devastante per il territorio” ha commentato Francesco Auletta, capogruppo di Diritti in Comune.
Sono anni che va avanti la battaglia legale fra ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato da parte delle associazioni ambientaliste e il dibattito politico fra favorevoli e contrari all’ampliamento dello scalo fiorentino. Di recente l’associazione Vas onlus e i comitati hanno scritto alla ministra De Micheli e alla commissaria europea Valean per chiedere “la chiusura immeditata dello scalo di Peretola e il rifacimento della pista” con un possibile stop alla partenza e all’atterraggio dei voli per 50 giorni.
“I trasporti sono responsabili di gran parte delle emissioni di gas a effetto serra nell’Unione europea – sottolinea l’associazione pisana La Città Ecologica -. Autovetture, furgoni, camion e autobus producono oltre il 70 % delle emissioni, la quota restante proviene principalmente dal trasporto marittimo e aereo. Volare produce 285 grammi di CO2 a passeggero per ogni chilometro percorso. Un’auto ne produce 42. Questo anche perché l’aereo è il mezzo di trasporto energeticamente meno efficiente”.
Oltre alla CO2, il trasporto aereo è responsabile dell’inquinamento da ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), monossido di carbonio (CO), idrocarburi incombusti o parzialmente combusti (noti come composti organici volatili o COV) e particolato (PM), inquinanti formati dalla combustione del carburante aereo durante il volo, il decollo e l’atterraggio. Le emissioni di ossido di azoto durante la navigazione ad alta quota comportano un incremento dell’ozono (O3) nella parte superiore della troposfera e nella bassa stratosfera, con conseguente effetto serra.
“Particolarmente grave per la salute umana è anche l’esposizione al rumore della popolazione che vive nelle zone sorvolate soprattutto in fase di decollo e atterraggio – continua l’associazione ambientalista – causando cardiopatie, decessi prematuri, elevata irritabilità cronica e gravi disturbi cronici del sonno”.
“Se si vuole una mobilità sostenibile, come per le auto, occorre puntare alla riduzione dei voli – conclude La Città Ecologica – e a una forte penalizzazione per i voli a corto raggio. Il traffico aereo deve farsi direttamente carico dei costi dell’inquinamento ambientale senza più scaricarli sulla collettività. Quindi nessuna nuova pista a Firenze come a Pisa, nessun ampliamento degli aeroporti esistenti“.
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