L’Ateneo di Pisa fra i partner del consorzio italo-francese, la sperimentazione nei porti di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari.
Migliorare la qualità delle acque marine nei porti limitando l’impatto dell’attività portuale e del traffico marittimo attraverso la definizione di un set di buone pratiche per la gestione di rifiuti e reflui. E’ questo l’obiettivo di GRRinPORT (acronimo di Gestione sostenibile dei rifiuti e dei reflui nei porti), un progetto triennale partito nel 2018 che riguarderà in via sperimentale i porti di Piombino, Ajaccio, Livorno e Cagliari. Finanziato dal Programma Interreg Marittimo Italia – Francia, il progetto ha come partner il dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (Destec) dell’Università di Pisa che opererà con un vasto consorzio italo-francese di cui fa parte l’Università di Cagliari come capofila.
“Nei mesi scorsi abbiamo effettuato i primi prelievi nei porti di Piombino e Livorno allo scopo di raccogliere sedimenti con diverse caratteristiche chimico-fisiche su cui effettuare le analisi – spiega il professor Renato Iannelli dell’ateneo pisano – Sulla base dei livelli e del tipo di contaminazione stabiliremo quindi i trattamenti da fare per bonificarli”.
Nell’ambito del progetto il Destec dell’Università di Pisa metterà a disposizione la propria esperienza di ricerca e sperimentazione per il trattamento e la gestione dei sedimenti di dragaggio contaminati. I campioni raccolti saranno lavati e separati per grandezza fine, media e grossolana e quindi, attraverso successivi trattamenti, verranno rimossi i metalli pesanti e degradati e gli inquinanti organici.
Oltre ai primi campionamenti i partner impegnati nel progetto stanno definendo il quadro generale della situazione attraverso una raccolta dati e un’analisi della normativa. Il piano di raccolta e gestione dei rifiuti portuali è infatti un obbligo di legge per l’Autorità Portuale, ma manca un’azione di raccordo nazionale e transfrontaliera che uniformi le modalità di gestione delle diverse tipologie di rifiuti e di reflui, sia a bordo delle imbarcazioni che in porto.
“Nell’area di cui ci stiamo occupando l’inquinamento marino è causato principalmente da combustibili inquinanti e dai fumi dei traghetti che fanno servizio da e per la Corsica, ma anche da rifiuti e reflui organici prodotti a bordo delle navi e nelle strutture a terra – conclude Iannelli – Obiettivo del progetto è dare delle indicazioni comuni per gestirli al meglio e limitare gli impatti sull’ambiente”.
Fonte: Università di Pisa
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