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A San Rossore cavalli bradi e dromedari insegnano educazione ambientale

Dromedari-San-Rossore_Toscana-ambiente

Domenica 28 luglio ‘Natura Brada’, visita guidata per conoscere un allevamento unico in Italia. Insieme ai cavalli i dromedari, che abitano nel Parco da 4 secoli.

 

di Iacopo Ricci
26 luglio 2024

TENUTA DI SAN ROSSORE (Pi) – Il parco di San Rossore non finisce mai di stupire. Non tutti sanno per esempio che alla Fattoria del Boschetto, vicino a Boccadarno, c’è un allevamento unico in Italia: cavalli di razza Monterufoli e TPR vivono e si riproducono allo stato brado e la loro alimentazione è integrata con fieno e foraggio biologici a km zero prodotti dall’azienda agricola del Parco. Insieme a loro i dromedari, chiamati anche ‘cammelli pendenti’, che abitano nel Parco da quattro secoli.

Domenica 28 luglio cavalli e dromedari insegneranno educazione ambientale grazie all’iniziativaNatura Brada’: visita guidata al Boschetto in occasione dell’anno dei Camelidi istituito dalla FAO e nella Giornata mondiale per la conservazione della Natura, per conoscere da vicino l’allevamento equino allo stato semibrado con i bellissimi Monterufolini e TPR e i famosi dromedari Sultan, Piccola e Jasmine.
L’evento, inserito nella rassegna ViviParco (la locandina), è gratuito. Per informazioni e prenotazioni chiamare il Centro Visite al numero 050-530101 in orario di apertura.

I dromedari di San Rossore, una storia lunga quattro secoli

Il primo esemplare di questa specie esotica sbarcò a Pisa nel 1622, forse inviato in dono dal Bey di Tunisi al Granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici, grande appassionato di animali esotici e fermamente convinto che il clima mite di San Rossore sarebbe stato perfetto per l’animale. Una previsione che si rivelò azzeccata tanto che si arrivò a quasi 200 esemplari. “Cammelli pendenti” li apostrofavano i visitatori del Parco, per associazione con la torre pendente di Pisa.

Questi animali esotici furono testimoni di oltre 3 secoli di storia diventando famosi in tutta Europa: furono cavalcati da principesse, nobili, re e regine. La loro fortuna terminò durante la seconda guerra mondiale quando furono sterminati per sfamare le truppe tedesche che, dopo l’Armistizio dell’8 settembre, si erano accampate nella tenuta.

Nel dopoguerra si tentò di reintrodurre altri esemplari acquistati dalla Libia con l’appoggio del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, ma con scarsi risultati. Nel 2014, in occasione della Route Nazionale Agesci, gli scout hanno donato al Parco tre dromedari, un maschio e due femmine, provenienti da riserve e parchi italiani. Sono Sultan, Piccola e Jasmine, gli stessi che possiamo ammirare ancora oggi.

Foto d'anteguerra dal sito www.parcosanrossore.org
I dromedari di San Rossore in una vecchia foto (dal sito www.parcosanrossore.org)

 

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