Lunedì 28 ottobre al Frantoio Sociale Il Compitese protagonista l’educazione alimentare tra cereali, olivicoltura e il caffè B.farm.
Redazione
24 ottobre 2024
PIEVE DI COMPITO (Lu) – Lunedì 28 ottobre 2024 dalle ore 9.30 alle 16 presso il Frantoio Sociale Il Compitese è in programma l’incontro riservato ai cuochi dell’Alleanza Slow Food della Toscana, un patto fra cuochi e piccoli produttori per promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e tutelare la biodiversità attraverso il rispetto della terra e degli animali.
A partire dalle 10:30 ci sarà la presentazione della rete internazionale Slow Grains che tiene insieme agricoltori, mugnai e fornai impegnati a preservare e comunicare il valore della biodiversità cerealicola con i saperi tradizionali legati alla panificazione e alla trasformazione. Dal 15 al 24 novembre seguirà la campagna Tutta farina del nostro sacco.
Dalle 12 è previsto un laboratorio guidato da Francesca Baldereschi, curatrice della Guida agli extravergini di Slow Food, e Paolo Scialla, agronomo e degustatore di olio, per degustare diversi oli extravergine di oliva della rete Slow Olive. Tra gli oli in degustazione: Alle Camelie, Frantoio Sociale Il Compitese e l’olio di olivo quercetano (Presidio Slow Food) dell’azienda Maria Cristina Pelizzari di Seravezza (Lu).
Dopo il buffet conviviale dalle 15 i cuochi sono chiamati a confrontarsi su temi di attualità, come la recente campagna per l’educazione alimentare nelle scuole, proponendo idee e cooperando per trovare soluzioni applicabili nei propri locali.
L’accoglienza e i vari momenti di pausa vedranno protagonisti i caffè di B.farm dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi (Board Of Experts della Slow Food Coffee Coalition). In degustazione nella versione cialda Ten e grani filtro: Finca Alfolì (Alfolì, Honduras); Finca La Victoria (Sierra Norte de Puebla, Messico); Finca Rio Colorado e Dona Elda (San Pedro de Copán, Las Capucas, Honduras).
I valori sono quelli dell’inclusione sociale e della trasparenza lungo tutta la filiera attraverso la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro. Al centro del modello l’origine specifica del caffè (da chi viene prodotto e in quale luogo) e la tutela della biodiversità come approccio sistemico tra ambiente, comunità e prodotti locali. L’obiettivo è educare e incoraggiare il dialogo, la conoscenza condivisa e la consapevolezza. Restano fondamentali la tracciabilità dei diversi processi, dall’origine alla tazzina e il diritto al piacere, al gusto, ai sentori aromatici.
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