Il rinnovamento tecnologico dell’impianto di Casa Sartori garantirà la produzione di biometano dalla digestione anaerobica dei rifiuti. Il sindaco Mangani: “Diventerà un modello nazionale”.
MONTESPERTOLI (Fi) – È stato presentato a Montespertoli il progetto preliminare di una nuova sezione di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici nell’impianto di compostaggio, già esistente, di Casa Sartori.
Si tratta, in sostanza, di un ammodernamento tecnologico che, come spiega una nota del Comune, renderà l’impianto ancora più efficiente non solo migliorando le opportunità di riciclo dei rifiuti organici e biodegrabili ma anche – e qui sta la novità – producendo carburante pulito, senza emissioni.
Grazie al biodigestore, infatti, i rifiuti organici differenziati dai cittadini, attraverso un avanzato processo produttivo, saranno trasformati in biometano, con benefici per la qualità dell’aria e dell’ambiente. La digestione anaerobica è un processo biologico naturale, per mezzo del quale, in carenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas.
“Un’opera che sarà presa a modello a livello nazionale – commenta il sindaco di Montespertoli Giulio Mangani – Quando sarà completato sarà un impianto totalmente sostenibile in termini ambientali ed energetici e chiuderemo in questo modo in maniera ancora più virtuosa il ciclo dell’organico”.
L’impianto, oltre al compost di alta qualità utilizzato come fertilizzante in agricoltura, produrrà dunque il biometano, biocarburante pulito e completamente rinnovabile. Tutta la procedura avverrà al chiuso, in ambiente sigillato, senza produrre emissioni in atmosfera. Il progetto prevede l’immissione del biometano nella rete nazionale Snam Gas tramite il punto di consegna sulla strada provinciale Valdorme. Il materiale “digestato” prodotto durante la fase anaerobica che ha dato origine al biogas, miscelato con sfalci e potature, viene invece trasformato in compost.
“Stiamo parlando di un impianto che, una volta completato l’adeguamento, sarà il più grande in Italia con questo tipo di tecnologia – spiega Alessia Scappini, amministratore delegato di Alia Spa – Avrà una capacità di trattamento di 165mila tonnellate all’anno di rifiuti organici e biodegrabili, produrrà oltre 25mila tonnellate di compost; circa 11milioni Nm3/anno di biometano con una potenziale energia di 100milioni di kWh/anno”.
Naturalmente, per migliorare l’efficienza del trattamento del ciclo dei rifiuti non può bastare soltanto l’impiantistica, ma è necessario anche aumentare la qualità della raccolta differenziata, che a Montespertoli viaggia con numeri già sopra la media nazionale.
“È un’opportunità per il nostro territorio – continua Mangani – con una ricaduta economica su tutto il sistema produttivo e l’abbattimento delle tariffe sulla gestione dei rifiuti. Inoltre, la riconversione del polo impiantistico a totale recupero dei rifiuti ridurrà il numero di mezzi di trasporto impiegati di circa il 20% rispetto al 2017, traffico che verrà ulteriormente mitigato con l’apertura della nuova circonvallazione di Empoli. Infine, sarà l’opportunità per costruire sul nostro territorio un distributore di biometano, che non ha precedenti in Toscana. Insomma, è un investimento molto importante, che dà una risposta ecologicamente sostenibile al problema della gestione dei rifiuti”.
Fonte: Comune di Montespertoli
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