Nel mirino delle associazioni l’ultimo intervento nel giardino del Lungarno Pecori Giraldi: “Si sta depauperando il patrimonio arboreo cittadino”.
di Iacopo Ricci
FIRENZE – “Da alcune settimane il rumore della motosega è ritornato a essere la colonna sonora dominante nei giardini di Firenze, per esempio alle Cascine e dintorni”. La denuncia di quella che sarebbe una vera e propria “strage” di alberi ornamentali arriva dalle sezioni fiorentine di Lipu e Italia Nostra. Adesso il Comune ha deciso di intervenire su alcune alberature del giardino pubblico del Lungarno Pecori Giraldi, vicino al Ponte S. Niccolò. Le operazioni di taglio sono iniziate giovedì 3 marzo e sembrano destinate ad andare avanti.
“Su questo giardino – scrivono le due associazioni in una nota – che era stato abbastanza risparmiato dall’azione di taglio dell’Amministrazione comunale dell’estate del 2017, si è ora abbattuta l’azione del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno: imponenti celtis (bagolari), un pino e un pioppo sono così crollati velocemente a terra. Alcuni attivisti sono intervenuti per chiedere conto a chi stava eseguendo gli abbattimenti ricevendo vaghe dichiarazioni di presunte, poiché non accertate, valutazioni di pericolosità documentate da VTA”. L’intervento dunque sarebbe motivato da un rischio di caduta degli alberi.
Poco convinte della spiegazione, Lipu e Italia Nostra hanno scritto e telefonato sia al Consorzio di Bonifica che alla Direzione Ambiente del Comune di Firenze chiedendo la sospensione dell’intervento in attesa di ottenere l’accesso agli atti ma al momento, spiegano, non hanno ricevuto nessuna risposta ufficiale: “Il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno – aggiungono – dichiara di sospendere le attività di taglio nel periodo che va dal 1 marzo al 30 giugno di ogni anno Falso. Manifestiamo sorpresa e sconcerto per tanta incompetenza tecnica e superficialità”.
Adesso, nonostante il contrassegno visibile su altri alberi del giardino, gli abbattimenti sembrano sospesi. “Speriamo – dice Mario Bencivenni di Italia Nostra Firenze – L’abbattimento di piante adulte e sane di queste dimensioni e di questa bellezza, che non ne hanno affatto bisogno, rappresenta un danno incredibile a un bene comune sia per l’ecosistema che per l’estetica di un posto come questo, che viene impoverita. Il reimpianto di un esemplare giovane non compensa che per una centesima parte il danno fatto. Torneremo qui a controllare ma speriamo che chi ha iniziato avventatamente quest’operazione lasci perdere”.
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