Navigando a pelo d’acqua riesce a “ingoiare” fino a 60 kg di rifiuti a viaggio. Sarà coadiuvato da un team di sub esperti per la raccolta in profondità.
Redazione
1 ottobre 2022
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (Gr) – Un drone che va a caccia di rifiuti nelle acque dei porti e uno strumento “mangia plastica” di nuova generazione in grado di ingoiarne fino a 100 kg. Due nuovi e potenti dispositivi per la raccolta dei rifiuti in mare sono entrati in funzione nel mare che bagna Castiglione della Pescaia. Il loro lavoro va ad aggiungersi a quello di Seabin, il cestino mangia plastica capace di raccogliere fino a 500 kg di rifiuti in un anno.
Il progetto è “Un mare di idee per le nostre acque”, la campagna di Coop e LifeGate che, per il terzo anno consecutivo, si impegna a ripulire l’acqua dei mari da plastiche e microplastiche.
Il Pixie Drone (drone cacciatore di rifiuti negli specchi acquei dei porti), presentato per la prima volta in Italia a giugno in contemporanea mondiale con altri cinque Paesi (Francia, Grecia, Italia, Canada e Usa), è uno strumento che, navigando, esplora piccole aree di mare o di lago a caccia dei rifiuti plastici che galleggiano lontano dai punti di accumulo dei pontili. Telecomandato da una distanza di 500 metri, può raccogliere fino a 60 kg di rifiuti: dalla plastica all’organico, dal vetro alla carta, ai tessuti.
L’altra novità tecnologica è il Trash Collec’Thor, il nuovo dispositivo “mangia plastica” che cattura diversi tipi di rifiuti galleggianti come bottiglie, sacchetti, mozziconi, ma anche idrocarburi e microplastiche fino a 3 mm di diametro. Attivo 7 giorni su 7, il suo nome contiene quello del dio del tuono perché la capienza arriva fino a 100 kg (una volta pieno si solleva con un argano). In quest’edizione accanto ai nuovi dispositivi mangia rifiuti sarà anche presente un gruppo di sub esperti guidati da Emilio Mancuso, biologo marino di LifeGate.
Dall’inizio della campagna di Coop e LifeGate fino al 31 agosto 2022 sono state raccolte oltre 39 tonnellate di rifiuti, pari al peso di oltre 2 milioni e 600 mila bottiglie da mezzo litro che, se messe in fila, eguaglierebbero la distanza tra Trieste e Grosseto (circa 530 chilometri).
Il 70% di questi rifiuti, informano Coop e LifeGate, è composto da plastiche, microplastiche, lattine, mozziconi e assorbenti igienici; il 20% da massa organica umida (legno, foglie, rami, alghe) contaminata da frammenti di plastica e polistirolo, il restante 10%, da materiale organico umido non contaminato. Rispetto ai rifiuti plastici in ordine di quantità troviamo: bottiglie, imballaggi alimentari di plastica e polistirolo, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce, cucchiaini e le onnipresenti mascherine.
«All’interno della darsena abbiamo già in funzione il “Seabin” che sta svolgendo un lavoro importante raccogliendo plastica e microplastiche di quel settore del porto – afferma la sindaca di Castiglione della Pescaia Elena Nappi – ma siamo consapevoli che grazie all’innovazione e un mirato supporto tecnologico si potranno ripulire ancora meglio le nostre coste”.
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