Allertata la rete regionale di recupero. La Caretta caretta è stata trasferita all’Acquario di Livorno dove sarà curata finché non potrà riprendere il mare.
di Gabriella Congedo
LIVORNO – Erano le 7 di domenica mattina quando un pescatore di Livorno, Umberto Di Meglio, al momento di salpare le reti del suo peschereccio si è accorto che vi era rimasta intrappolata una grossa tartaruga marina. L’esemplare era ancora vivo e non sembrava ferito, ma il pescatore sapeva cosa si deve fare in questi casi: ha avvisato ARPAT, che a sua volta ha allertato la Capitaneria di Porto di Livorno per le operazioni di recupero. La tartaruga, una Caretta caretta di 15 chili, è stata subito trasferita all’Acquario di Livorno e messa sotto osservazione. Qui verrà seguita e curata dallo staff finché non sarà in grado di riprendere il mare.
Si tratta dell’ottavo salvataggio di una tartaruga viva avvenuto nel 2018, un risultato che conferma il buon funzionamento della rete regionale di recupero. La rete nasce nel 2007 e si è consolidata in questi anni con l’istituzione, nel 2015, dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità (OTB). Ciascun intervento segue una precisa procedura, con ARPAT che svolge un ruolo di coordinamento tra le parti.
E se il pescatore che ha trovato la tartaruga sapeva già come comportarsi lo si deve anche alla campagna di informazione promossa dalla Regione Toscana e dal suo OTB, in particolare alla Guida per i pescatori.
La Guardia Costiera informa che tutte le emergenze in mare, comprese quelle che riguardano i mammiferi marini o le tartarughe bisognose di assistenza, possono essere segnalate tramite il numero blu 1530, gratuito e attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, che permette di contattare la Capitaneria di porto più vicina. In questo modo verrà immediatamente allertata la rete di recupero che fa capo all’Osservatorio Toscano della Biodiversità e l’animale in difficoltà potrà ricevere tutte le cure di cui ha bisogno.
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