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I robot del futuro saranno biologici e a basso impatto ambientale

Foto da mashable.com
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L’ Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna propone alla Commissione Europea un progetto per costruire robot ecosostenibili.

 

PISA – Un progetto che coinvolge una comunità scientifica di oltre 800 esperti in Italia e in tutta Europa, con il supporto di scienziati da Stati Uniti, Giappone e altri Paesi, per sviluppare i robot e l’intelligenza artificiale del futuro, avendo come valore centrale la sostenibilità economica, sociale e ambientale: è la proposta di progetto FET- Flagship “Robotics” che il team internazionale guidato da Cecilia Laschi (Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna) e da Barbara Mazzolai (Istituto italiano di Tecnologia) ha proposto alla Commissione europea.

La progettazione dei nuovi robot e tecnologie intelligenti, infatti, non potrà prescindere da una riflessione sulle caratteristiche del nuovo sistema economico che li dovrà produrre e smaltire, ma soprattutto integrare con il lavoro umano, senza generare povertà o disoccupazione. La stessa interazione tra uomo, robot e intelligenza artificiale, negli spazi privati e pubblici, dovrà essere ragionata in termini etici e legali. Scienza, tecnologia e società dovranno co-evolvere in modo nuovo.

Gli obiettivi del progetto ruotano attorno a 3 pilastri principali: 1) l’individuazione di nuovi materiali, approcci tecnologici e principi biologici necessari per rendere i robot capaci di adattarsi alle persone e all’ambiente in cui operano, con corpi dalle forme variabili, capaci di crescere, imparare, deformarsi e trovare da soli l’energia di cui hanno bisogno; 2) lo studio di nuovi modelli di sistema socio-economico e legislativo in grado di trarre vantaggio da un utilizzo diffuso della robotica, guidando la ridefinizione del mondo del lavoro e la trasformazione dei modelli sociali; 3) lo sviluppo di robot a basso impatto ambientale, contrastando il crescente e-waste, attraverso lo studio di materiali riciclabili e di soluzioni energetiche da fonti rinnovabili per alimentare i robot.

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa 

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