Attualità

Valle del Serchio, aumentano infarti e malattie respiratorie

Foto da www.movimentolalibellula.com
Foto da www.movimentolalibellula.com
Presentato a Barga (Lu) il rapporto dell’Agenzia Regionale di Sanità sullo stato di salute degli abitanti della Valle. L’indagine contiene i dati relativi a mortalità e ricoveri.

 

BARGA (Lu) – Mentre mancano pochi giorni alla manifestazione del 13 ottobre a Fornaci di Barga contro il pirogassificatore della KME, sono stati diffusi i dati contenuti nel rapporto “Stato di salute dei residenti nell’area della Valle del Serchio”. L’indagine, a cura dell’Agenzia Regionale di Sanità, è stato presentato a Barga il 3 ottobre. Contiene i dati di mortalità relativi al periodo 2007-2015 e quelli di ricovero fino al 2017 ed è un aggiornamento del precedente studio del professor Annibale Biggeri, del Dipartimento di Statistica dell’Università di Firenze, che arrivava fino al 2006. Ha interessato tutti i 20 Comuni della Valle del Serchio, 5 della Media Valle e 15 della Garfagnana, che nel 2011 censivano circa 60.000 abitanti.

L’indice di mortalità generale risulta superiore del 4.3% rispetto alla media regionale per gli uomini, mentre sulle donne è abbastanza allineato con quello regionale; a livello generale però la Media Valle ha una mortalità superiore del 6.2% per gli uomini e del 4.6% per le donne. Sta meglio la Garfagnana, approssimativamente in linea con la media regionale per entrambi i sessi.

È però spacchettando il dato per le diverse cause di mortalità che emergono gli aspetti più allarmanti – chiarisce una nota dell’associazione La Libellula, in prima linea nella lotta contro il gassificatore – Per le malattie coronariche (infarti) si ha un eccesso di mortalità del 21.9% per gli uomini e del 28.5% per le donne, in totale 201 morti nei 9 anni esaminati in eccesso rispetto alla media regionale; per le malattie respiratorie croniche del 25.1% per gli uomini e del 23.6% per le donne (64 morti in più) e per gli uomini anche per le altre malattie respiratorie (+30.7%, + 48 morti); per le malattie urinarie un eccesso del 36.7% per gli uomini e del 32.4% per le donne (43 morti in più); fra le malattie dell’apparato digerente la cirrosi epatica miete 21 morti in più della media tra gli uomini”. I dati sui ricoveri confermano sostanzialmente quelli di mortalità.

Andando ad analizzare zona per zona “generalmente i Comuni della Media Valle vedono degli eccessi di mortalità superiori rispetto a quelli della Garfagnana su tutte queste malattie, eccezion fatta per quelle respiratorie dove sono presenti in entrambe le aree eccessi molto importanti, addirittura superiori per la Garfagnana sugli uomini; come sottolineato da Biggeri, la correlazione tra queste patologie, ad esempio quelle urinarie, e le emissioni di metalli pesanti, è scientificamente dimostrata in letteratura”.

Non sembra andar meglio sul fronte dell’inquinamento dell’aria. I dati dei primi rilievi effettuati da Arpat nel 2018, pur con un miglioramento rispetto alle annate precedenti, presentano livelli di PM 2.5 peggiori di quelli di Fornoli e Capannori. “Meraviglia che Fornaci abbia un livello emissivo simile a quello di Capannori sul PM 2.5, una stazione con una notevole presenza di traffico e insediamenti industriali – continua la nota – mentre in genere le località collinari-montane hanno dati molto migliori (si prenda ad esempio la stazione di Montecerboli); come ha sottolineato il professor Biggeri quindi, se Fornaci già oggi parte con un livello di inquinanti simile a quello di un’area industriale e trafficata, la presenza di un’ulteriore fonte emissiva come il pirogassificatore, unita all’aumento della produzione di rame e al maggior traffico pesante conseguente, non potrà che rappresentare un peggioramento significativo della qualità dell’aria”.

Tags