Linea condivisa nei confronti del governo italiano e di Bruxelles. I tre territori chiederanno di potersi muovere in autonomia con la possibilità di prelievi selettivi.
Un fronte comune per la gestione del lupo. E’ stato siglato un accordo tra Regione Toscana e Province di Trento e di Bolzano per sollecitare i ministri italiani all’Agricoltura e all’Ambiente e la Commissione Agricoltura dell’UE a concedere ai territori dove il predatore mette a rischio la sopravvivenza delle attività agricole di montagna la facoltà di muoversi in autonomia, prevedendo la possibilità di prelievi selettivi.
La linea condivisa nei confronti del Governo e di Bruxelles è il risultato di un incontro al Passo Pordoi tra gli assessori all’Agricoltura Marco Remaschi, Michele Dallapiccola e Arnold Schuler. Remaschi ha illustrato ai colleghi la situazione toscana: circa 110 branchi per un numero presunto complessivo di circa un migliaio di lupi. Circa 500 all’anno sono le predazioni, per indennizzare le quali la Regione Toscana spende oltre 1 milione di euro. Non ha dato risultati apprezzabili – ha spiegato Remaschi – il tentativo di ridurne l’impatto con la cattura di una ventina di esemplari, operazione insostenibile sia per il costo che per le difficoltà pratiche di attuazione.
La Regione Toscana procederà così all’approvazione di una propria legge simile a quelle recentemente approvate da Trentino e Alto Adige, una normativa che le tre realtà territoriali chiederanno di poter applicare rivolgendo un’apposita istanza al ministro per l’Ambiente Costa.
La pressione di Trentino, Alto Adige e Toscana per arrivare al più presto a una soluzione del problema arriverà anche all’Unione Europea. Il 4 settembre gli assessori Dallapiccola e Shuler saranno infatti a Bruxelles per incontrare la Commissione Agricoltura.
Fonte: Regione Toscana
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