Presentato il censimento 2018 delle specialità ottenute con metodi tradizionali. La Toscana con 461 prodotti si conferma al secondo posto dietro la Campania.
Salgono al numero record di 5.056 le specialità alimentari assegnate all’Italia nel 2018. Sul podio di quelle che si possono chiamare le “bandiere del gusto” a livello regionale troviamo nell’ordine la Campania (515) seguita dalla Toscana (461) e dal Lazio a quota 409. A seguire si posizionano l’Emilia-Romagna (388) e il Veneto (376), davanti al Piemonte con 337 specialità e alla Liguria che può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni:.
E’ quanto emerge dal Censimento 2018 delle specialità ottenute secondo metodi tradizionali protratti nel tempo, per almeno 25 anni, presentato da Coldiretti nell’Anno internazionale del Cibo italiano nel mondo, proclamato nel 2018 a tre anni esatti da EXPO di Milano.
Quasi il 10 per cento si trovano in Toscana, che si conferma saldamente al secondo posto con l’offerta di ben 461 specialità. Tra le tante spiccano la torta di Villa Basilica, una torta salata a base di riso dal caratteristico color giallo ocra e dal sapore piccante per il formaggio e le spezie utilizzate in gran quantità e il toscanissimo prosciutto di Cinta senese, ricavato da un’antica razza suina allevata allo stato brado. Molto conosciuti anche gli stinchi di morto, biscotti rustici salati tipici del Grossetano e del Senese di color giallo senape, chiamati anche anacini per il profumo di semi di anice. Singolare la nascita del brigidino di Lamporecchio (Pistoia), che la tradizione attribuisce a suor Maria del convento di Santa Brigida che si adombrò parecchio quando, preparando le ostie come di consueto, le monache sfornarono un biscotto dalla sfoglia sottile sì, ma dai bordi “volanti”.
A prevalere tra le specialità regionali toscane sono 192 verdure fresche e lavorate seguite da 121 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, 80 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati, 34 formaggi, 11 prodotti di origine animale (miele e lattiero-caseari), 10 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei e 8 bevande tra analcoliche, liquori e distillati che, insieme alle 25 Dop e Igp ad areale integralmente toscano e le 58 Docg, Doc e Igt del vino fanno un patrimonio di tutto riguardo.
Specialità regionali che sono il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità e le tradizioni alimentari, un patrimonio per l’intera collettività
“Ognuno di questi prodotti porta con sé una storia, una cultura e una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed è espressione della diversità di ogni territorio – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – a noi il compito di difendere questo patrimonio dalla banalizzazione e dalle spinte all’appiattimento verso il basso”.
Fonte: Coldiretti Toscana
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