Un’area che si voleva riqualificare con finalità naturalistico-ricreative è diventata, speriamo non definitivamente, un orrendo campeggio per caravan mascherato da parcheggio.
di Legambiente Carrara
CARRARA – Lo scempio è compiuto: un’area che si voleva riqualificare con finalità naturalistico-ricreative è diventata, speriamo non definitivamente, un campeggio per caravan.
Fino al 2011 (anno dell’approvazione della sciagurata variante al Piano Strutturale), l’area della Fossa Maestra rientrava nelle invarianti strutturali del Piano in quanto area umida. Il progetto di riqualificazione, promosso da Legambiente e fatto proprio, in seguito, da Amia, Comune di Carrara e Arpat, era anche stato inserito dall’Amministrazione nel proprio Piano dell’Arenile.
Con l’approvazione definitiva della variante nel 2012 (dopo l’esame delle osservazioni), l’area della Fossa Maestra è entrata invece a far parte dell’UTOE 2 Arenile, che consente la presenza di attrezzature turistiche, escluse invece nelle aree umide.
Oggi il “colpo di grazia” con la realizzazione di un mostruoso campeggio mascherato da generico parcheggio, a servizio del bagno Lunezia.
Oltre all’indignazione e alla rabbia per la deturpazione del paesaggio, che il nostro progetto di area retrodunale avrebbe riqualificato e valorizzato (non per nulla a Forte dei Marmi abbiamo le dune e non un parcheggio!), ci sono alcune cose da puntualizzare.
Il presidente della commissione urbanistica che, nella seduta dell’11 dicembre 2009, ha votato l’adozione della variante al Piano strutturale, grazie alla quale i terreni di proprietà della signora Tosi Liviana (acquisiti quando erano indicati nell’allora vigente Piano Strutturale come “invariante strutturale”) sono entrati a far parte dell’Utoe “Arenile” con possibilità di realizzarvi attrezzature turistiche, è il signor Pietro Giorgieri, marito della suddetta signora Tosi. Quello stesso Giorgieri che, in qualità di presidente della Commissione urbanistica, ha preso visione, discusso, approvato e/o respinto le osservazioni che sono state presentate, anche da Legambiente, in merito alla suddetta area.
Su tutta questa vicenda, Legambiente presentò un esposto alla Procura della Repubblica, il 21 marzo 2011, e successiva integrazione il 3 maggio 2012, con il quale si chiedeva di verificare se fossero ravvisabili illeciti o ipotesi di reato a carico del Giorgieri (nella sua duplice veste di Presidente della Commissione che approva la variante e marito della beneficiaria della variante stessa). Attendiamo ancora di conoscere l’esito del nostro esposto.
È del tutto evidente, comunque, che i fatti di oggi danno sostanza ai nostri sospetti di allora.
Presa visione della situazione attuale (camperisti che del tutto innocentemente utilizzano il parcheggio come un “campeggio”), abbiamo tempestivamente allertato i vigili urbani perché provvedessero a controllare la situazione e ad accertare gli eventuali illeciti.
In attesa di conoscere i risultati del sopralluogo della polizia locale, vogliamo ricordare che per la nostra associazione l’area della Fossa Maestra è un luogo simbolo della lotta agli ecomostri. Grazie agli ambientalisti, infatti, la Cassazione nel 1996 (sentenza 7310/1996) dichiarò illegittimo lo stesso rilascio della concessione per la realizzazione di un residence in quest’area e nell’autunno 2003 venne finalmente abbattuto lo scheletro del residence stesso, l’ecomostro che deturpava l’area.
Proprio per questi precedenti, non lasceremo nulla di intentato per reinserire quest’area nelle invarianti strutturali e realizzarvi finalmente l’area retrodunale, un vero e qualificante biglietto da visita per l’ingresso alla nostra città.
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