Dal 3 al 6 maggio torna a Prato la seconda edizione della kermesse dedicata al “continente liquido”. Si parlerà anche di effetto serra, economia circolare e finanza etica, acqua e cambiamenti climatici.
PRATO – Dal 3 al 6 maggio torna a Prato la seconda edizione del Festival “Mediterraneo Downtown” con ospiti internazionali, mostre fotografiche disseminate nei luoghi più significativi della città, talk show, presentazione di libri, cinema, teatro e tanta musica. La novità è che i giorni diventano quattro invece di tre e il fulcro del Festival sarà il centro storico di Prato con i suoi palazzi, i suoi teatri, le sue piazze e le sue logge.
Ma perché un Festival dedicato al Mediterraneo? Perché il Mediterraneo siamo noi e perché il Mediterraneo è quel centro nevralgico su cui riflettere, lavorare, raccontare, soprattutto in tempi come questi: “La nostra inerzia, la nostra rassegnazione, il nostro disinteresse, la nostra involontaria complicità – dice Raffaele Palumbo, direttore artistico del Festival – sta frapponendo una sorta di distanza di sicurezza tra noi e il resto dei popoli del Mediterraneo. Stiamo cercando di non condividere uno stesso destino. Il nostro isolamento timorato sta contribuendo a farci perdere la dignità di esseri umani. Il Festival è un piccolo contributo a generare un racconto comune e nuovo del continente liquido, come lo chiama Braudel. Guardare gli altri per guardarci allo specchio”. Intorno a queste convinzioni COSPE, Regione Toscana, Comune di Prato e i partner promotori Libera, Amnesty International e Legambiente Italia, hanno ideato e realizzato, a partire dal 2017 (con un prequel di lancio nel novembre del 2016) il Festival “Mediterraneo Downtown”.
Tra i libri che saranno presentati nello spazio sotto i portici di piazza del Comune quello sui cambiamenti climatici e le loro conseguenze sociali “Effetto serra, effetto guerra” di Grammenos Mastrojeni con l’autore e la partecipazione di Edoardo Zanchini vice presidente di Legambiente. Economia circolare e finanza etica sono al centro di due incontri: “Ciclo e riciclo. La seconda vita dei rifiuti in mare”, dalla Toscana al Libano esperienze virtuose di recupero e trasformazione dei rifiuti che inquinano il Mediterraneo, e “Il denaro come mezzo e non come fine” in collaborazione con Fondazione Finanza Etica. Alle terre del cibo, quelle legali riscattate alla mafia in Italia e quelle coltivate con metodi bio, è dedicato un approfondimento della matinèe con gli studenti a cui parteciperanno il giornalista Stefano Liberti, autore de “I signori del cibo”, Alessandro Leo di Libera Terra e rappresentanti di cooperative palestinesi e calabresi. In collaborazione con Fondazione “Il cuore si scioglie” e Unicoop.
Sempre nella matinée degli studenti si parlerà di ambiente, di acqua e di cambiamenti climatici con “Care fresche dolci acque… La questione acqua nel Mediterraneo”. Intervengono Mauro Perini, presidente di Water Right Foundation, Carlotta Sami, portavoce Unhcr, Asmaa Ali, attivista egiziana, responsabile per COSPE del progetto “Think in green” sulla riqualificazione ambientale del quartiere di El Warraq, area periferica e marginale del Cairo.
Informazioni, news, programma, protagonisti e iscrizioni su: www.mediterraneodowntown.it.
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