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Apre il giardino di Sambuca, verde e preistoria lungo la Pesa

Ricostruzione di Anancus arvernensis. (Immagine da it.wikipedia.org).
Ricostruzione di Anancus arvernensis. (Immagine da it.wikipedia.org).

Conclusi i lavori di sistemazione del Parco dell’Abate, 3.000 metri quadrati di area a verde tra preistoria e natura. Domenica 22 aprile la grande festa di inaugurazione. 

TAVARNELLE VAL DI PESA (Fi) – Un giardino incantato lungo il fiume dalle origini preistoriche. E’ il nuovo spazio all’aperto a disposizione delle famiglie per ritrovarsi, socializzare e condividere il tempo libero in un’area arcaica del territorio. Tradizioni e frutti antichi si concentrano nel Parco dell’Abate, un’ampia zona a verde, estesa su 3mila metri quadrati dove la preistoria e la vita animale che abitava la Valdipesa milioni di anni fa, come il celebre Mastodonte, antenato dell’elefante, incontrano la natura contemporanea, tra i nuovi percorsi sensoriali aperti e accoglienti di Sambuca. Le piante parlano di identità locale e narrano le origini e i frutti della terra, che connotano con i loro profumi e i loro sapori le diverse stagioni dell’anno.

Domenica 22 aprile alle ore 16.30, una grande festa di comunità, arricchita dagli interventi musicali della Bandaccia di Marcialla, inaugurerà il parco che propone un’originale contaminazione ambientale in cui il giardino all’italiana si combina con il landscape di origine britannica. Un contesto di qualità che invita ad allungare lo sguardo verso il paesaggio fluviale della Pesa. Il giardino all’europea, nata dal recupero di una zona degradata, mescola e fonde stili diversi, da quello geometrico all’impostazione inglese affidata all’accostamento degli elementi naturali. Il parco accoglie le coltivazioni originarie della macchia chiantigiana come corbezzolo, corniolo, gelso, melograno, lazzeruolo, sorbo, vite da uva, oltre ai classici nocciolo, peri selvatici, meli, nespolo. 

Il parco dell’Abate nasce in una terra antichissima. Tra le foreste di Sambuca 2,5 milioni di anni fa vivevano infatti i mastodonti di Sambuca, pachidermi simili agli elefanti. Il passaggio degli animali preistorici è testimoniato dal ritrovamento, avvenuto proprio in questa zona nel 1967, di un palato con due molari. Si trattava di mammiferi di 6-8 tonnellate e alti alla spalla circa 2.50 metri, con dimensioni vicine agli attuali elefanti africani. Il resto fossile, rinvenuto a Sambuca e appartenuto a una specie di Mastodonte (Anancus arvernensis), è custodito oggi presso il Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Firenze.

Fonte: Comune di Tavarnelle Val di Pesa