Sanzioni da 2.000 a 15.000 euro in caso di inadempimento. Coldiretti: un altro tassello sulla strada della tracciabilità, adesso prevedere indicazione obbligatoria di origine degli ingredienti.
Un altro tassello sulla strada della tracciabilità e della trasparenza. Dal 5 aprile è scattato l’obbligo di indicare nell’etichetta degli alimenti la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento.
“Una norma per consentire di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia, sostenuta dai consumatori che per l’84% ritengono fondamentale conoscere, oltre all’origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione” sottolinea Coldiretti in una nota.
Con l’obbligo arrivano anche le sanzioni in caso di inadempimento, che vanno da 2.000 a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non è stato evidenziato quello effettivo nel caso l’impresa disponga di più stabilimenti.
Coldiretti richiede anche che, insieme allo stabilimento di lavorazione, sia al più presto prevista in etichetta anche l’indicazione obbligatoria d’origine degli ingredienti, perché oltre 1/4 della spesa è ancora anonima. Per questo l’organizzazione continua la sua battaglia per la trasparenza anche attraverso la raccolta di firme #stopcibofalso in tutta la Toscana.
Fonte: Coldiretti Toscana
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