Con 1 milione e 200.000 ettari la nostra regione può vantare la più ampia superficie boscata d’Italia. Con la filiera del legno che interessa 13.000 aziende e 40.000 addetti.
La Toscana è un bosco. Almeno per metà. Con 1 milione e 200.000 ettari la nostra regione ha la più ampia superficie boscata in Italia. Un enorme polmone verde che non è decisivo solo per la qualità dell’aria che respiriamo, ma anche per gli assetti idrogeologici, per quelli paesaggistici, e per quelli economici: basti pensare che la filiera legno coinvolge oltre 40.000 addetti.
Questo immenso manto verde che ricopre gran parte di colline e montagne toscane è decisivo per la vita di tutti: per questo la Regione Toscana ha deciso anche quest’anno di studiarlo con cura. Il RAF, che sta per Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana, è stato presentato ieri a Firenze, presso la presidenza della Regione, alla presenza del presidente Enrico Rossi e dell’assessore all’agricoltura e foreste Marco Remaschi.
Lo scatto del RAF Toscana mostra innanzitutto come la superficie complessiva dei boschi toscani tenda lievemente ad aumentare (+ 53.000 ettari negli ultimi 5 anni). Attualmente la superficie complessiva supera quota 1 milione e 200.000 ettari, pari al 53,4% del territorio toscano.
In termini di valore assoluto la provincia con più superficie a bosco è Firenze (oltre 180.000 ettari) seguita da Arezzo (179.000) e Grosseto (178.000). Se invece si considera il rapporto tra bosco e superficie totale la provincia più boscata è Massa Carrara, con il 78% del territorio coperto da boschi, seguita da Lucca, 68,1 e Pistoia (61,1).
I boschi toscani sono formati prevalentemente da piante di quercia, castagno e carpino (73%) seguiti da leccete, sugherete (12,8) e faggete (8,9%).
Gran parte dei boschi (oltre l’80%) è di proprietà privata, il 13,8 di proprietà pubblica, mentre un 6% risulta non classificato.
Nel rapporto si insiste fortemente sul concetto di multifunzionalità. Sono infatti numerose le attività che vengono svolte nelle nostre foreste: le operazioni colturali di taglio alimentano una filiera, quella del legno, che interessa 13.000 aziende e 40.000 addetti. E’ in fase di rafforzamento anche l’impiego di questo materiale per usi energetici e non va sottovalutata l’importanza socio-economica della raccolta dei prodotti del sottobosco, in particolare marroni e castagne, funghi e tartufi.
Fonte: Regione Toscana
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