Numeri importanti e in continua crescita per quella che non è più una moda ma una necessità. Intanto cresce l’attesa per la grande kermesse fiorentina del Bio alla Fortezza da Basso dal 23 al 25 marzo.
Cresce il Bio in Toscana con 5000 aziende agricole coinvolte e oltre 125 mila ettari destinati a biologico o in conversione. I prodotti biologici e biodinamici entrano nelle case di quasi 20 milioni di italiani. E’ stata una crescita continua, inarrestabile. Oggi nella scelta di mangiare bio conta prima di tutto la salute, ma poi viene la qualità. E’ possibile coniugare un’abitudine alimentare salutista con la qualità, la varietà e perfino il lusso. Cibo bio e salute stanno trainando la ripresa dei consumi in Italia. Non è più una moda ma una necessità. Il grande pubblico scopre che anche per la cura del corpo ci si può affidare a prodotti bio, che non danneggiano l’ambiente, proteggono e ci aiutano a vivere meglio. E’ la BioEcoCosmesi, un termine che sempre più si sta affermando.
In questo contesto cresce l’attesa per la grande kermesse fiorentina in programma alla Fortezza da Basso dal 23 al 25 marzo. In una fase di grande crescita della produzione e consumo di prodotti biologici e biodinamici Firenze Bio offrirà l’occasione per un approfondimento sui temi legati al benessere, dall’alimentazione alla cura del corpo, dall’educazione alla sicurezza. Non solo mostra mercato ma una serie di eventi che coinvolgeranno gli spazi della Fortezza da Basso e il resto della città. Convegni, degustazioni, cooking show, special parties nelle sale monumentali della Fortezza, iniziative nelle scuole, menù dedicati in oltre 50 ristoranti della città, il coinvolgimento delle più importanti realtà produttive.
“Incentivare il consumo dei prodotti biologici e biodinamici attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione al consumo. Una mission – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – a cui diamo volentieri il nostro contributo attraverso la rete di aziende agricole Campagna Amica che offrono il meglio del “made in” agroalimentare toscano”.
Fonte: Coldiretti Toscana
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