Rinnovabili

Amiata, le ultime decisioni su eolico e geotermia fanno discutere

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Via libera della Regione al piano Enel per il rinnovo delle concessioni geotermiche, stop del Consiglio di Stato al parco eolico di Roccalbegna.

 

di Marcello Bartoli
8 marzo 2025

AMIATA (Gr – Si) – Rinnovabili pro e contro. Il territorio dell’Amiata è stato protagonista negli ultimi giorni di decisioni che alimentano la discussione pubblica. Qualche settimana fa la Regione Toscana ha accettato il piano presentato da Enel per rinnovare per altri 20 anni le 8 concessioni geotermiche in scadenza, che includono la costruzione di 2 nuove centrali sull’Amiata, a Bagnore e Piancastagnaio, oltre ad aprire a nuove centrali per un totale di ulteriori 140MW.

Enel ha previsto e finanziato, inoltre, una serie di interventi nei Comuni interessati: dal teleriscaldamento alla viabilità, dalla rigenerazione urbana dei centri storici agli impianti sportivi, dal recupero di terreni incolti per trasformarli in vigneti al termalismo con l’obiettivo di “ridurre le emissioni, migliorare gli inserimenti paesaggistici, la tutela dell’ecosistema e la salute delle comunità”.

Si tratta di un piano complesso in cui confluiscono risorse che saranno gestite direttamente dai Comuni e dalle Province insieme a quelle governate direttamente. La mole complessiva ammonta a oltre 150 milioni di euro che sono destinati a specifici interventi proposti dagli enti locali o da Enel, a cui si aggiungono fondi di compensazione per un volume complessivo che sfiora i 200 milioni. I Comuni dell’area Amiata coinvolti sono Santa Fiora, Arcidosso, Roccalbegna, Castel del Piano, Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, San Casciano dei Bagni e Radicofani, oltre alle Province di Grosseto e Siena.

Non tutti si definiscono propriamente soddisfatti, anzi. I comitati Rete Nazionale NoGesi, Ambiente Amiata e Heart Amiata si dicono preoccupati: “La produzione in Amiata è già oggi superiore a 120MW, contro lo stesso Piano Ambientale Energetico Regionale che stabilisce un limite di 100MW per garantire l’equilibrio tra lo sfruttamento geotermico per la produzione elettrica e le caratteristiche ambientali economiche e sociali dell’Amiata”. 

Secondo i comitati le emissioni delle attuali centrali, pur con i filtri abbattitori AMIS, contengono quantità rilevanti di anidride solforosa, metano, ammoniaca, mercurio e arsenico oltre a elementi radioattivi, inoltre le portate delle sorgenti di acqua potabile sono drammaticamente diminuite a causa del funzionamento delle centrali: “I controlli sulla sicurezza da parte di Arpat sono insufficienti e i risultati degli studi epidemiologici (Ars 2010 e “InVetta”2022) dimostrano una netta correlazione tra metalli pesanti assorbiti, esposizione e vicinanza alle centrali, con l’aumento di mortalità media da tumori del 19% (2000-2006)”. 

Sul fronte eolico industriale, nel frattempo, il Consiglio di Stato ha appena annullato tutti gli atti autorizzativi della Regione Toscana circa la costruzione di un parco eolico nel comune di Roccalbegna, accogliendo in sostanza due distinti ricorsi: uno proposto da Italia Nostra e da alcuni residenti, difesi dall’avvocato Michele Greco, l’altro portato avanti dall’Unione dei Comuni montani dell’Amiata Grossetana e dal Comune di Roccalbegna che avevano espresso parere negativo, così come la Soprintendenza.

Nella sentenza si afferma che l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico” e che “il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo”. Per valutare l’impatto visivo non è dunque sufficiente la sola perimetrazione della pala. Per Italia Nostra si tratta di una sentenza storica anche perché “il Consiglio di Stato ha affermato una serie di principi che sono destinati a fare giurisprudenza”.