Secondo i dati dell’indagine “Il biologico e i mercati contadini” condotta da Ismea il 24% dei produttori è biologico. L’acquisto diretto è in crescita.
Redazione
26 febbraio 2025
FIRENZE – A pensare ai mercati contadini biologici di Toscana non può non venire in mente La Fierucola del pane, venuta alla luce nel lontano 1984 grazie a Giannozzo Pucci, intellettuale fiorentino, spinto dalla necessità di riavvicinare i cittadini alla tradizione agricola del ricco territorio circostante. L’idea di portare in piazza La Fierucola piacque e nel giro di pochi anni si passò dal mercato annuale a quello mensile, fino ad arrivare ai giorni d’oggi nei quali i fierucolanti scendono nelle piazze fiorentine almeno due volte al mese.
E adesso Coldiretti Toscana fa sapere che la Toscana è nella top ten delle regioni con la maggiore incidenza di produttori bio nei mercati a filiera corta (24%) che sono anche il canale più utilizzato dagli agricoltori, da cui proviene il 43% del loro fatturato. I dati arrivano dalla prima indagine Il biologico e i mercati contadini condotta da Ismea assieme a Coldiretti Bio e Campagna Amica che fotografa un fenomeno nuovo ma dagli enormi margini di crescita.
Tra chi frequenta i farmers market l’acquisto diretto dal produttore è diventato il principale canale di approvvigionamento dei prodotti bio, davanti a supermercati e negozi specializzati. La fiducia nei confronti dei produttori è, insieme alla qualità dei prodotti, la principale motivazione alla base della fidelizzazione dei consumatori. “Una tendenza – spiega Coldiretti Toscana – spinta dal fatto che proprio la presenza fisica degli agricoltori rappresenta una garanzia di qualità e autenticità di quanto si va a mettere nella borsa della spesa”.
Quasi un terzo dei prodotti biologici acquistati è rappresentato da frutta e verdura, che guidano la top five delle specialità più gettonate, davanti a pasta fresca e uova, formaggi, olio e miele: “La vendita diretta mette le aziende agricole nelle condizioni di vendere a un prezzo equo i loro prodotti ed è un contesto che ha permesso a tante realtà non solo di sopravvivere in tempi difficili come quelli attuali ma di crescere e svilupparsi ulteriormente offrendo anche prodotti trasformati e cibi pronti”. La primavera porterà poi il grande mercato coperto di San Frediano, storico quartiere di Firenze. Il biologico sarà, anche in questo spazio, una delle proposte che non mancheranno.
La consolidata crescita dei banchi che propongono prodotti bio va di pari passo con il percorso intrapreso dalla Regione Toscana che ha raggiunto con largo anticipo gli obiettivi europei del Farm to Fork certificando il 38,5% delle superfici (l’obiettivo era il 25%). Risultati che contribuiscono a fare dell’agricoltura toscana tra le più green d’Europa con 464 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 90 prodotti a denominazione Dop e Igp che valgono 1,3 miliardi di euro di impatto economico, quasi 5.800 agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina e sono un motore turistico straordinario.
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