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L’Ateneo di Pisa promuove le leguminose e adotta il self-service del latte

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Le leguminose migliorano la salute del suolo in modo naturale mentre il Bancolat educa il consumatore a scelte alimentari più consapevoli.

 

Redazione
3 dicembre 2024

PISA – Inserire le leguminose nei sistemi colturali migliora la salute del suolo, la biodiversità e riduce la necessità di fertilizzanti sintetici, tuttavia molti agricoltori tendono ancora a sottovalutare o ignorare questi vantaggi. A tal proposito l’Università di Pisa sta conducendo una ricerca con 15 partner da 11 Paesi per riscoprire le virtù delle colture leguminose tipiche della campagna toscana come la veccia e il cece, con l’obiettivo di comprendere quanto siano resistenti alla siccità e a condizioni ambientali avverse.

“Il progetto punta a coinvolgere agricoltori e consulenti agricoli – spiega Daniele Antichi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali – e a questo scopo organizzeremo tre ‘living lab’ insieme all’Università di Firenze e alla Scuola Superiore Sant’Anna. L’obiettivo è promuovere l’adozione delle leguminose in agricoltura, quantificando e valorizzando il loro valore ambientale ed economico”.

In generale la ricerca si concentrerà su tre principali leguminose da granella (soia, pisello, ceci), cinque foraggi principali (veccia, trifoglio, trifoglio bianco, trifoglio violetto, erba medica), un foraggio secondario (sulla) e tre leguminose minori da granella (lupino, fava, lenticchia). Nel progetto è coinvolto il Centro Ricerche Agro-ambientali Enrico Avanzi dove saranno condotte le prove in campo.

In ottica di economia circolare e di filiera alimentare corta, allo stesso Centro Avanzi è tornato attivo il Bancolat, il distributore self-service di latte crudo sospeso da alcuni anni, dove al prezzo di un euro al litro il consumatore può servirsi direttamente. E’ sufficiente che abbia con sé una bottiglia in vetro e una borsa termica per mantenere il latte alla temperatura ideale durante il trasporto, per poi conservarlo in frigorifero tra 0° e 4°C.

“Il nostro obiettivo principale è quello di educare il consumatore a operare scelte alimentari più consapevoli – spiega Angelo Canale, direttore del Centro Avanzi – privilegiando le filiere corte e sostenibili, minimizzando così le intermediazioni commerciali e instaurando un rapporto diretto con il produttore”. Una piccola mandria di vacche da latte di razza Frisona italiana produce ogni giorno il latte che viene distribuito dalle 9 alle 18 all’interno della tenuta di Tombolo, sede del Centro.

“Il latte crudo è un prodotto genuino, privo di conservanti – illustra Marcello Mele, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie – e mantiene inalterate tutte le caratteristiche organolettiche della materia prima, non subisce alcun trattamento di omogeneizzazione del grasso, per questo va consumato solo dopo essere stato bollito”.

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