Un’indagine durata diversi mesi ha permesso di risalire a un capannone di Oste dove veniva recuperato, stoccato e rivenduto materiale di ogni tipo, dai frigoriferi alle attrezzature dismesse di studi dentistici.
MONTEMURLO (Po) – Un capannone di 400 metri quadri dove erano ammassati rifiuti metallici, parti di autoveicoli (batterie fuori uso, oli motore), frigoriferi dismessi e una grossa quantità di attrezzature di studi dentistici in disuso. Il materiale era suddiviso per tipologia e quindi rivenduto sul mercato nero.
È durata diversi mesi l’indagine condotta dalla Polizia municipale di Montemurlo insieme alla Polizia provinciale di Prato, che ha permesso di risalire a un magazzino a Oste dove venivano recuperati, stoccati e quindi rivenduti rifiuti pericolosi e non. Un’attività illegale svolta in assenza di qualsiasi autorizzazione da tre persone, un albanese e due marocchini.
In seguito al controllo il magazzino e un autocarro, utilizzato per il trasporto dei rifiuti, sono stati sequestrati e il gestore dell’impianto abusivo è stato denunciato alla Procura della Repubblica.
«Questa nuova operazione rappresenta un’ulteriore tappa sulla strada della legalità e del controllo del territorio – ha sottolineato il sindaco di Montemurlo -. Illegalità non sono solo le case fabbrica, ma è anche chi non rispetta le norme di smaltimento e gestione dei rifiuti, creando un danno alla salute dei cittadini e all’ambiente».
Un risultato che impone di non abbassare la guardia su questo fronte anche per l’assessore alla Polizia municipale:« Questo tipo di attività ci impegna molto ma produce risultati positivi. A questo fine sono di importanza fondamentale le segnalazioni e le indicazioni che arrivano dai cittadini, la cui collaborazione spesso è decisiva per portare alla luce casi di illegalità e abusi».
Fonte: Comune di Montemurlo
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