Ecosistema

Con 17 nuovi nati il 2024 è stato un anno record per il falco pescatore

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Immagine da telecamera (fonte: Progetto Falco Pescatore)

L’eccezionale risultato coincide con il ventennale del progetto che ha portato questo rapace a nidificare in Toscana e in Italia dopo 42 anni. 

 

di Iacopo Ricci
14 settembre 2024

Mai così tante schiuse: con 17 nuovi nati il 2024 è stato un anno da record per il falco pescatore in Italia. A darne notizia è Progetto Falco Pescatore, il team che dal 2006 si adopera per favorire il ritorno in Toscana e in Italia di questo rapace raro e minacciato.

I vent’anni di un progetto tra Maremma e Corsica

Non c’era modo migliore per festeggiare il ventennale. Era il 2004 infatti quando due enti, il Parco Regionale della Corsica e il Parco Regionale della Maremma attraverso i loro presidenti, Giampiero Sammuri (ideatore del progetto) per la Maremma e Jean-Luc Chiappini per la Corsica, firmarono una convenzione e diedero vita al progetto per ricostituire una popolazione nidificante di falco pescatore in Italia.

Nel 2011 si è insediata la prima coppia nel Parco della Maremma e sono nati i primi due pulcini. Poi, con l’aiuto dei nidi artificiali, sono arrivate altre coppie che hanno deciso di fermarsi. Oggi le coppie che si riproducono sono ben otto: 6 in Maremma (1 nel Parco Regionale della Maremma, 2 nella Riserva Naturale Diaccia-Botrona, 1 nell’Oasi WWF Laguna di Orbetello, 1 nell’Oasi WWF Orti-Bottagone, 1 nella Riserva Naturale Duna Feniglia); 2 coppie in Sardegna, nel Parco Regionale di Porto Conte.
In questi vent’anni gli operatori hanno assistito a oltre 50 nidificazioni, inanellato e applicato trasmettitori satellitari a più di 100 falchi pescatori.
Si comprenderà meglio l’importanza di tutto ciò se si considera che fino al 2011 il Falco pescatore era estinto come nidificante in Italia da 42 anni. In Toscana l’ultima nidificazione documentata risaliva addirittura al 1929, isola di Montecristo.

Come sono suddivise le 17 schiuse

Tornando alle 17 schiuse di quest’anno sono così suddivise:
Parco della Maremma 2 nati, Diaccia Botrona 3 nati, Riserva Duna Feniglia 3 nati, Oasi WWF Laguna di Orbetello e Lago di Burano 2 nati, Oasi WWF Padule Orti-Bottagone 2 nati, primo nido Parco Naturale Regionale di Porto Conte 3 nati al quale si è aggiunto un secondo nido, nella stessa falesia, con 2 nati. Totale, 17.
Adesso non rimane che seguire gli involi e le vicende dei giovani falchi. Questo è reso possibile dall’attività di monitoraggio che attraverso l’inanellamento dei pulli e l’applicazione di piccoli sistemi GPS permette di individuarne la posizione dei falchi in tempo reale e di seguirli nei loro viaggi.

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