Stefano Deliperi e Donatella Mercatelli hanno incontrato l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni per discutere di aree idonee e non idonee.
di Marcello Bartoli
9 settembre 2024
Il 6 settembre il presidente del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) Stefano Deliperi e la referente per la Toscana Donatella Mercatelli hanno partecipato all’incontro organizzato dall’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni finalizzato alla predisposizione del disegno di legge regionale in materia di aree idonee e inidonee all’installazione di impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili. In quest’occasione l’associazione ecologista ha prodotto un documento per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul possibile pericolo della speculazione energetica relativa alla costruzione degli impianti.
“Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire sostituire il patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno previsto – dichiarano i due responsabili – con un’overdose di energia potenziale che non potrebbe nemmeno esser consumata“. In ogni caso gli unici che guadagneranno, sostiene il GrIG, saranno le società energetiche che beneficiano degli effetti economici diretti e indiretti del dispacciamento poiché l’energia viene pagata dagli utenti in bolletta anche se non utilizzata.
Secondo l’associazione lo Stato sosterrà la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie innovative ma non ancora mature quali l’energia geotermica, l’energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l’energia solare termodinamica, l’energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre al biogas e alla biomassa ma “la Regione Toscana dovrebbe legiferare in materia di ubicazione degli impianti produttivi e vincolare qualsiasi autorizzazione alla prestazione di adeguata fideiussione per eventuali danni all’ambiente e agli interessi pubblici nelle fasi di cantiere, di gestione dell’impianto e del ripristino ambientale (decommissioning)”.
Per l’individuazione delle aree idonee e non idonee si dovrebbe tener conto, insomma, delle esigenze di tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, ivi incluse le superfici agricole non utilizzabili. Il Gruppo d’Intervento Giuridico ha promosso in proposito la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! che ha superato le 19.000 adesioni.
Il documento in versione integrale consegnato all’assessore Monia Monni
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