Risultati complessivamente lusinghieri, ma sono ancora troppi i soldi stanziati per la gomma e per “grandi opere” inutili come il sottoattraversamento TAV di Firenze.
Una Toscana che viaggia a due velocità. Da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto a tante altre, con una continuità negli investimenti, innovazione del servizio e aumento dei treni su specifiche linee. Dall’altro lato, numerosi sono ancora i disagi quotidiani sul nodo di Firenze, dove ci si attarda su un progetto di sottoattraversamento TAV che appare ogni giorno di più insostenibile.
È questa l’immagine del rapporto di Legambiente Pendolaria dedicato alla mobilità sostenibile e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno.
Dunque c’è ancora molto da fare. Carrozze vecchie, ritardi, aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti (media del +25,3% dal 2010 al 2017).
“Ancora una regione a due regimi, troppo sbilanciata sulla gomma e, nel campo ferroviario, ancora troppo dipendente dal servizio al top dell’alta velocità.– dichiarano Fausto Ferruzza e Fabio Tognetti, rispettivamente presidente e responsabile mobilità di Legambiente Toscana – Anche se non dobbiamo sottovalutare i passi avanti compiuti e gli sforzi notevoli sugli investimenti, dimostrati dal fatto che solo la Provincia autonoma di Trento fa meglio della Toscana sulla percentuale del bilancio destinata al miglioramento del servizio per i pendolari (1,02%)”
È dal 2000 che le Regioni sono pienamente responsabili del servizio ferroviario locale e della sua qualità. E la Toscana, come emerge dal Rapporto, è in questo senso tra quelle più virtuose. Lo stanziamento per il servizio ferroviario nel 2016 è stato di 88,7 mln, mentre tra il 2006 e il 2016 sono stati investiti complessivamente oltre 428 mln di euro per il sistema ferroviario.
Il rapporto cita come esempi il raddoppio della Pistoia-Lucca, gli investimenti per collegare il porto di Livorno alla rete europea Ten-T, il raddoppio del tratto Granaiolo-Empoli sulla linea Siena-Empoli previsto, Buone notizie anche sul fronte del rinnovo del materiale rotabile. In Toscana tra il 2015 e il 2017 sono entrati in servizio 16 nuovi treni Jazz, 15 treni Swing e 4 nuovi treni Vivalto. Nel 2018 saranno consegnati altri 4 Jazz e uno Swing acquistato direttamente dalla Regione ed entro la fine del 2019 si attende l’arrivo di altri 4 elettrotreni Rock.
Il rapporto Legambiente ha anche ricordato che la Regione Toscana dal 2010 a oggi, nonostante la generale tendenza a tagliare sul trasporto pubblico, è andata in direzione opposta rispetto alle altre Regioni: non ha chiuso alcuna linea e al contrario ne ha riaperto alcune chiuse per danneggiamenti (come la Cecina-Saline di Volterra) e ha elaborato progetti di valorizzazione delle cosiddette ‘linee minori’ (Porrettana, Lucca-Aulla, Siena-Chiusi, Cecina-Saline di Volterra).
Ma volendo dare uno sguardo d’insieme, la spesa regionale per tutte le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2017 in mln di euro) continua a privilegiare il trasporto su gomma: per le strade 748,94, per le ferrovie 315,43, con un valore percentuale sul totale 2003 – 2017 di 70,3% per le strade e 27,5% per le ferrovie.
Promossa a pieni voti la tramvia fiorentina, definita come ‘uno degli esempi più importanti di come offrire un servizio moderno ed efficiente ai pendolari’, con numeri in crescita costante: i viaggiatori sono 30.000 al giorno e hanno ormai superato i 13 milioni all’anno, con almeno il 25% dell’utenza che in passato viaggiava su auto privata. Si tratta di 3 milioni e 200 mila auto che ogni anno restano a casa e 1.600 tonnellate di CO2 che si sono ridotte.
Fonte: Legambiente Toscana
Aggiungi un commento