Una Caretta caretta ha deposto le uova in pieno giorno. E ancora una volta, come nelle cinque precedenti, la scelta è caduta sulla spiaggetta di Cala Giovanna.
di Legambiente Arcipelago Toscano
23 luglio 2024
ISOLA DI PIANOSA (Li) – Forse mentre scienziati, ambientalisti e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano discutevano nella notte del 21 luglio sotto la pioggia, in piazza a Marciana Marina, della vita misteriosa e delle nuove abitudini delle tartarughe marine nel mondo dell’Antropocene, mamma tartaruga stava già ispezionando tra i lampi e i tuoni la spiaggia di Cala Giovanna, a Pianosa, per vedere dove deporre nuovamente le sue preziose uova.
E forse la mattina del 22 luglio la stessa tartaruga ha guardato da lontano, dal mare caraibico, Isa Tonso di Legambiente e l’erpetologo Marco Zuffi del Museo di Storia naturale di Calci dell’università di Pisa che stavano controllando – per conto del progetto internazionale LIFE TurtleNest – lo stato delle 5 nidificazioni precedenti fatte sulla piccola area della minuscola Cala Giovanna, l’unica spiaggia balneabile di Pianosa, messe in sicurezza dai volontari di Legambiente e dell’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa.
Mamma tartaruga ha però aspettato che la signora delle tartarughe, l’erpetologo e i turisti se ne andassero e, quando erano ormai in mezzo al mare sull’imbarcazione di Aquavision che collega Pianosa all’Elba, ha deciso di risalire, in un pomeriggio ancora luminoso, la spiaggia bianca di Cala Giovanna, la costa di quella che era un’antica barriera corallina che forse hanno conosciuto le sue antenate quando gli esseri umani ancora non c’erano.
È qui, a debita distanza dal luogo prescelto sulla piccola duna, sotto il sole di un’area marina e terrestre protetta, che mamma tartaruga ha trovato ad aspettarla i Carabinieri Forestali del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di stanza a Pianosa, che hanno tutelato e accompagnato tutta la nidificazione, filmando e fotografando da distanza la tartaruga solo da dietro quando era ormai in “trance nidificatoria” e scattandole una foto di fronte – a fini identificatori dell’esemplare – solo quando la Caretta caretta, finito il suo compito materno, è ritornata faticosamente nel mare trasparente di Pianosa.
«L’intervento dei Carabinieri forestali è stato da manuale – dice Isa Tonso – e li ringraziamo insieme ai nostri volontari, a quelli degli amici di Pianosa e alle guide del Parco Nazionale che nelle prossime settimane si troveranno di fronte alla nascita di centinaia di tartarughine. Fortunatamente questa vera e propria nursery di tartarughe marine che fa sembrare Cala Giovanna una piccola succursale settentrionale della spiaggia dei Conigli di Lampedusa è nata in un luogo protetto, dove non ci sarà bisogno di fare turni di sorveglianza. Basterà lasciar fare la natura e poi contare i gusci delle uova dentro i nidi per capire come è andata».
Le tartarughe, pacifiche e bellissime, dimostrano di avere un’antichissima saggezza e forse misteriosi modi per comunicare tra amiche e sorelle che ancora non conosciamo. E le volontarie e i volontari di Legambiente che continuano a cercare all’alba le tracce di questi rettili marini nelle spiagge della vicina Isola d’Elba credono ormai che le Caretta caretta abbiano finalmente trovato o ritrovato a Pianosa e nel suo mare protetto il loro tranquillo e splendido paradiso nel nord del Mediterraneo.
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