Impegnarsi contro il cambiamento climatico significa anche proteggere la salute di molte fasce della popolazione, a cominciare da anziani e bambini.
di Sandro Angiolini
22 luglio 2024
La notizia della settimana in termini generali sarebbe probabilmente la rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea, con la stessa maggioranza di partiti che la sosteneva prima. In pratica significa che, in campo ambientale, cambieranno solo leggermente in peggio le cose, vista l’aggressiva campagna contro il Green Deal in atto da circa un anno in tutta Europa.
La riflessione che mi viene spontanea piuttosto è un’altra: non è solo la von der Leyen a occupare lo stesso ruolo per i prossimi 5 anni. Negli USA è molto probabile che ritorni lo stesso presidente che lo era prima di 4 anni fa; in Cina c’è lo stesso presidente da 11 anni; in India è stato da poco rieletto un primo ministro che lo era già da 10 anni. Senza parlare della Turchia e della Russia. Insomma a livello politico, e soprattutto per i grandi Paesi, il mondo sembra decisamente orientato sul modello dell’”usato sicuro”; se fossi un giovane mi preoccuperei…
E al loro posto mi preoccuperei anche di un altro problema, questo di natura prettamente stagionale: le ondate di caldo eccezionale che si stanno manifestando in tutta Europa. Il punto è che definirle “eccezionali” è superato: con il cambiamento climatico ormai stanno diventando la regola. In Italia sembra che stiamo per toccare nuovi record nelle punte massime di temperatura. Questa settimana i quotidiani spagnoli e inglesi segnalavano ondate di 44 gradi in varie regioni con conseguenti, pesanti conseguenze per la salute di due categorie di persone: anziani e, appunto, bambini e ragazzi.
Per i primi il caldo comporta un pericoloso appesantimento delle funzioni cardiache e respiratorie. Per i secondi il problema sanitario si aggiunge a un altro, purtroppo sottovalutato, di natura socio-economica: il Covid ha dimostrato che proprio le fasce di bambini e ragazzi che vivono in famiglie povere tendono a soffrire di più anche per altri problemi. Ricordo che in Italia abbiamo circa il 6% di persone in condizioni di “povertà assoluta” e un altro 13% della popolazione definito in una situazione di “povertà relativa” (in Spagna la situazione è leggermente peggiore).
Impegnarsi contro il cambiamento climatico significa quindi facilitare anche la salute di molte fasce della popolazione. Gli strumenti ci sarebbero:
– isolare meglio al caldo/freddo le strutture dove vivono o passano comunque molto tempo gli anziani (ospedali, RSA, etc);
– continuare ad aumentare il verde pubblico nelle città, creando isole di refrigerio e per gli animali domestici;
– installare condizionatori d’aria in edifici di servizi pubblici (es. biblioteche, ASL) dove si possano mettere anche pannelli solari per alimentarli in modo sostenibile.
Occorre passare rapidamente dalle idee e dai progetti sulla carta ai fatti prima che un’altra emergenza ce ne faccia dimenticare la necessità e l’urgenza.
OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.
È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
Vedi a questo link.
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