Isa Tonso di Legambiente: “Situazione ideale, una spiaggia in un’area protetta. Non serviranno faticosi turni di notte e potremo lasciar fare tutto alla natura”.
di Iacopo Ricci
5 luglio 2024
ISOLA DI PIANOSA (Li) – Il miracolo si è ripetuto per la terza volta. Nella notte fra il 3 e il 4 luglio un’altra tartaruga marina Caretta caretta ha fatto la terza nidificazione in poco più di tre settimane nell’isola superprotetta di Pianosa. Come le due volte precedenti mamma tartaruga ha scelto la spiaggia di Cala Giovanna, a ridosso del muro che separava l’abitato dal carcere di massima sicurezza per mafiosi e brigatisti rossi, per deporre le sue preziose uova.
Questa volta la nidificazione sembra essere stata più laboriosa, fa sapere Legambiente: ieri nelle prime ore del mattino Licia Santini, volontaria dell’Associazione per la Difesa dell’isola di Pianosa, facendo il servizio di monitoraggio sulla spiaggia si è trovata di fronte a ben tre tracce di risalita e ritorno in mare e ha subito avvertito i Carabinieri forestali di stanza sull’isola e Legambiente Arcipelago Toscano, che cura il Progetto Tartarughe insieme al Parco Nazionale.
Isa Tonso e Lisa Ardita di Legambiente hanno subito preso la nave che collega l’Elba a Pianosa e appena sbarcate sull’ex isola carcere hanno iniziato a scavare la sabbia bianca di Cala Giovanna alla ricerca delle uova. Dopo un lungo e faticoso lavoro, che sembrava destinato a non avere successo, alla fine l’agognato uovo è stato trovato e il nido subito richiuso e messo in sicurezza.
«E’ una situazione ideale: una spiaggia dentro un’area protetta circondata dal mare protetto – commenta soddisfatta Isa Tonso, responsabile del progetto Tartarughe – Non saranno necessari defatiganti turni notturni e potremmo lasciar fare tutto alla natura, come non possiamo fare purtroppo in altre spiagge superaffollate dove occorre sorvegliare i nidi soprattutto durante la schiusa”.
Pianosa infatti è un luogo del tutto particolare. Come sede di un carcere di massima sicurezza è stata a lungo praticamente inaccessibile. Con la dismissione del carcere nel 1997 è passata alla gestione dell’Ente Parco che ha organizzato una fruizione contingentata e questo ha permesso di mantenere inalterato gran parte del suo patrimonio naturale. Una strategia di conservazione che le tartarughe marine, sempre in cerca di posti tranquilli, adesso stanno premiando.
Ma la scoperta di nuove nidificazioni in Toscana non finisce qui. Un altro nido, il quinto di questa stagione, è stato individuato a San Vincenzo, sulla spiaggia di Rimigliano. Il sesto invece è stato deposto ieri a Cala Rossa, nel Parco della Maremma.
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