Si tratta della Zerynthia cassandra, osservata durante un’escursione sulla biodiversità urbana organizzata dall’Università di Firenze.
Redazione
22 maggio 2024
FIRENZE – Una farfalla che si credeva scomparsa da decenni continua a volare nei prati fiorentini. La scoperta è avvenuta nel Parco Fluviale del Mugnone, tra il capoluogo e Fiesole, durante un’attività di ricerca sulla biodiversità coordinata dall’Università di Firenze.
L’escursione ha coinvolto circa 70 volontari tra studenti del corso di laurea in Scienze Naturali e dipendenti di Baker Hughes, con cui l’Università di Firenze ha un accordo di collaborazione. È stata proprio una dipendente dell’azienda a individuare un esemplare di Zerynthia cassandra, bellissima farfalla protetta a livello europeo e non più segnalata da decenni in città e dintorni.
Bioblitz, questo il nome dato all’escursione, è una delle quattro iniziative previste dal progetto “URBeauty – Azioni di citizen science ed esperienza estetica diffusa per la conservazione della biodiversità urbana e peri-urbana”.
“URBeauty intende individuare quali elementi di biodiversità siano andati perduti nell’area urbana e peri-urbana di Firenze – spiega l’entomologo Leonardo Dapporto, ricercatore in Zoologia e responsabile del progetto – Facendo riferimento alle collezioni conservate nel Museo di Storia Naturale La Specola operiamo un confronto tra le farfalle presenti a Firenze 100 anni fa con quelle che troviamo nelle nostre attività di citizen science, coinvolgendo gli stessi cittadini ‘sul campo’ nell’identificazione degli esemplari”.
Ricercatori e volontari sono rimasti molto sorpresi della presenza della Zerynthia cassandra, nonostante i grandi cambiamenti determinati dall’urbanizzazione cittadina e dagli interventi sugli argini fluviali.
La presenza di questo insetto secondo il ricercatore potrebbe significare un deterioramento dell’ecosistema nell’ultimo secolo inferiore a quello ipotizzato all’inizio. Adesso si potranno studiare le specificità dell’habitat in cui questo lepidottero vive e attivarsi per proteggerlo.
Il progetto URBeauty analizza anche l’incidenza del fattore estetico sugli interventi di conservazione di determinate specie, in particolare le farfalle. Circa metà delle quasi 500 specie di farfalle europee sono in declino e alcune a rischio estinzione. Si è scoperto però che a parità di rischio non tutte le farfalle godono delle stesse tutele. Nelle varie red lists a livello italiano ed europeo compaiono con maggior frequenza quelle più grandi, colorate e appariscenti. In una parola le più belle. Su queste si tende a investire di più.
“Ogni lepidottero gioca un ruolo importante nel mantenimento della biodiversità – conclude Dapporto – e sarebbe un errore privilegiare una specie solo perché è esteticamente più bella. Inoltre abbiamo notato come negli interventi di salvaguardia di specie a rischio esistano ‘discriminazioni’: a differenza di quello che avviene per molti vertebrati, soprattutto mammiferi, non sono stati ancora predisposti adeguati progetti di tutela degli insetti”.
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